Water for Peace: Giornata Mondiale dell’Acqua che scorre senza confini
di Camilla Tuccillo
- Obiettivo Primario: 6 - Acqua pulita e servizi igienico sanitari
- Obiettivi Secondari: 10 - Ridurre le diseguaglianze e 16 - Pace, giustizia e istituzioni solide
- Materie: Biologia, Chimica
Giugno 1992: durante il Summit della Terra, ovvero la prima conferenza mondiale dei capi di Stato sull’ambiente, viene istituita la Giornata Mondiale dell’Acqua con lo scopo di favorire la gestione sostenibile di questa risorsa.
Settembre 2015: i 193 Stati dell’Assemblea Generale dell’ONU adottano l’Agenda 2030 e con essa l’Obiettivo 6 “Acqua pulita e servizi igienico-sanitari” per garantire a tutti la disponibilità di questi beni primari.
Marzo 2024: la Giornata Mondiale dell’Acqua è dedicata all’Acqua per la Pace, quella che può creare armonia o innescare conflitti.
Settembre 2015: i 193 Stati dell’Assemblea Generale dell’ONU adottano l’Agenda 2030 e con essa l’Obiettivo 6 “Acqua pulita e servizi igienico-sanitari” per garantire a tutti la disponibilità di questi beni primari.
Marzo 2024: la Giornata Mondiale dell’Acqua è dedicata all’Acqua per la Pace, quella che può creare armonia o innescare conflitti.
La breve storia qui descritta dimostra come l’acqua, lungi dall’essere effettivamente un diritto intrinseco a ogni aspetto della vita degli esseri umani e non umani, rappresenti un punto di incontro tra ambiente, umanità ed economia.
A causa dei cambiamenti climatici e del massiccio utilizzo di acqua, che dal 1980 al 2014 è aumentato del 30%, la scarsità idrica sta diventando un fattore di rischio in tutti i Paesi indipendentemente dai livelli di reddito. Al tempo stesso è innegabile che la situazione va aggravandosi nelle regioni in cui l’acqua risulta già carente, come nel caso del Medio Oriente e del Sahel in Africa: quando scarseggia, è inquinata o le persone vi hanno un accesso ineguale, infatti, possono aumentare le tensioni tra comunità e Paesi.
Secondo lo UN World Water Development Report del 2023 le acque transfrontaliere rappresentano il 60% dei flussi di acqua dolce e oltre 3 miliardi di persone dipendono dall’acqua che attraversa i confini nazionali, eppure i livelli di cooperazione internazionale e di gestione integrata delle risorse idriche sono ancora molto bassi. Nel 2020 l’obiettivo 6.5 dell’Agenda 2030, che misura proprio l’attuazione di una gestione di questo tipo, aveva un punteggio complessivo di 54 su 100; se si entra nel dettaglio, però, si nota che solo 44 Paesi hanno quasi raggiunto l’obiettivo e nella maggior parte dei casi si tratta di Stati economicamente e politicamente stabili.
A causa dei cambiamenti climatici e del massiccio utilizzo di acqua, che dal 1980 al 2014 è aumentato del 30%, la scarsità idrica sta diventando un fattore di rischio in tutti i Paesi indipendentemente dai livelli di reddito. Al tempo stesso è innegabile che la situazione va aggravandosi nelle regioni in cui l’acqua risulta già carente, come nel caso del Medio Oriente e del Sahel in Africa: quando scarseggia, è inquinata o le persone vi hanno un accesso ineguale, infatti, possono aumentare le tensioni tra comunità e Paesi.
Secondo lo UN World Water Development Report del 2023 le acque transfrontaliere rappresentano il 60% dei flussi di acqua dolce e oltre 3 miliardi di persone dipendono dall’acqua che attraversa i confini nazionali, eppure i livelli di cooperazione internazionale e di gestione integrata delle risorse idriche sono ancora molto bassi. Nel 2020 l’obiettivo 6.5 dell’Agenda 2030, che misura proprio l’attuazione di una gestione di questo tipo, aveva un punteggio complessivo di 54 su 100; se si entra nel dettaglio, però, si nota che solo 44 Paesi hanno quasi raggiunto l’obiettivo e nella maggior parte dei casi si tratta di Stati economicamente e politicamente stabili.
Sempre al 1992 risale la Convenzione sulla protezione e l'uso dei corsi d'acqua transfrontalieri e dei laghi internazionali, secondo cui le Parti in questioni devono utilizzare le acque di confine in modo “ragionevole ed equo” e cooperare tramite accordi e organismi congiunti. Tale convenzione è stata originariamente stipulata per la regione europea e solo dal 2016 è stata aperta a tutti gli Stati membri dell’ONU. L’adesione di alcuni Paesi africani, del Medio Oriente e dell’America Latina - Ciad e Senegal nel 2018, Ghana nel 2020, Guinea-Bissau e Togo nel 2021, Camerun nel 2022, Nigeria, Gambia e Namibia nel 2023; Iraq nel 2023; Panama nel 2023 - rappresenta sicuramente un segnale positivo nell’ottica della collaborazione, del dialogo e del rispetto dei diritti umani e non.
Il 22 marzo 2024, la giornata dell’Acqua per la Pace va celebrata in nome della natura e delle sue risorse perché smettano di essere motivo di conflitto e guerra e diventino simbolo di convivenza e libertà: l’acqua che scorre non conosce confini nazionali.
Il 22 marzo 2024, la giornata dell’Acqua per la Pace va celebrata in nome della natura e delle sue risorse perché smettano di essere motivo di conflitto e guerra e diventino simbolo di convivenza e libertà: l’acqua che scorre non conosce confini nazionali.
Attività da proporre in classe
Quello delle acque di confine è solamente uno degli aspetti che rendono le risorse idriche motivo di conflitto e tensione. La siccità, infatti, sta mettendo in crisi il settore agricolo sia a livello mondiale che a livello locale – comprese aree come l’Europa meridionale, dove l’agricoltura è sempre stata prospera. Analizzate i dati forniti dalla Fondazione Openpolis nell’articolo “Agricoltura oggi: sfide per il futuro - Siccità: l’impatto sul settore agricolo” e poi lavorate in piccoli gruppi: immaginate di essere agricoltori del centro-sud Italia e preparate un discorso da presentare alle istituzioni sul perché sia così importante investire in prevenzione e gestione del sistema idrico. Argomentate le vostre tesi con dati e con prospettive globali; potete ottenere ulteriori informazioni grazie al Rapporto sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile del 2023.