L'impatto della guerra sull'impresa spaziale internazionale
di Edwige Pezzulli
- Obiettivo Primario: 16 - Pace, giustizia e istituzioni solide
- Materia: Fisica
Dagli anni '70 a oggi lo spazio ha rappresentato un luogo di collaborazione internazionale, ma l’invasione russa dell’Ucraina potrebbe cambiare drasticamente la situazione.
L'impatto della guerra sull'impresa spaziale internazionale
La posizione pacifista è stata condivisa da molte realtà scientifiche, a sottolineare il ruolo di mediatrice internazionale che la scienza potrebbe assumere in direzioni di Pace.
Spazio pacifico
Durante quella che veniva chiamata corsa allo spazio, in particolare dal 1967 al 1975, furono ratificati diversi trattati che disciplinano tuttora il diritto internazionale in tema di spazio. Il testo fondamentale del 1967, il Trattato sullo spazio extra-atmosferico, garantisce che l’uso dello spazio, inclusi la luna e gli altri corpi celesti, debba essere portato avanti nell’interesse di tutti i paesi, indipendentemente dal loro livello di sviluppo economico o scientifico, “and shall be province of all mankind” (“e sarà provincia di tutta l’umanità”). Il trattato vieta inoltre alle nazioni di rivendicare risorse e occupare in qualsiasi modo i corpi celesti, e prevede come unico uso dello spazio quello pacifico. Lo spazio, quindi, ricadrebbe sotto il concetto di res communis, ovvero un bene comune, patrimonio dell’umanità, che tutte le persone possono usare ma di cui nessuno si può appropriare.
Nel 1975, in piena guerra fredda, il mondo assistette alla prima collaborazione spaziale tra gli Stati Uniti e la Russia nei test Apollo-Sojuz, quando una navicella spaziale del programma Apollo e una capsula Sojuz si unirono in volo, agganciandosi e orbitando attorno alla Terra.
A rappresentare questa scelta di lavoro in equipe svetta ancora la Stazione Spaziale Internazionale, in orbita a circa 400 km dalla Terra, che già nel suo concepimento vide Stati Uniti (NASA) e Russia (Roscosmos) lavorare fianco a fianco, assieme all’Europa (ESA), il Giappone (JAXA) e il Canada (CSA). Da più di 20 anni, la Stazione Spaziale Internazionale, o ISS, è permanentemente abitata da astronauti delle varie nazionalità, che portano avanti una serie di esperimenti scientifici in condizioni di microgravità.
Lo spazio, insomma, è luogo di collaborazione, e la rilevanza internazionale che riveste l’agenzia spaziale russa Roscosmos in numerosi progetti e missioni rischia di mandare in frantumi questo clima cooperativo, modificando così gli equilibri umani extra-atmosferici.
Gli effetti della guerra sulla ISS
I riflessi delle tensioni tra NATO e Russia si sono stagliati subito sulla ISS: in un lungo tweet del 24 febbraio 2022, il direttore di Roscosmos Dmitry Rogozin ha dichiarato che, viste le sanzioni inflitte alle compagnie aerospaziali di bandiera russe, “la stazione spaziale potrebbe precipitare sugli USA o in Europa. I comandi dei motori, infatti, dipendono da noi”.
A maggio dello scorso anno, inoltre, era stato annunciato dall’ESA che l’astronauta Samantha Cristoforetti sarebbe stata la comandante della Spedizione 68a. Poco dopo l’invasione russa dell’Ucraina, invece, è apparsa una modifica al progetto iniziale: Cristoforetti avrà il ruolo di leader del Segmento Orbitale Americano (USOS), ovvero della parte non russa della stazione spaziale, perché l’astronauta non ha potuto completare l’addestramento in Russia e familiarizzare anche con i moduli ROS, requisito necessario per chi è al comando della ISS.
Le prime conseguenze
Un’altra operazione che è stata compromessa è ExoMars, una delle missioni più ambiziose su cui ESA e Roscosmos collaborano da anni, progettata per l’esplorazione di Marte alla ricerca di biotracce sul pianeta. Senza la disponibilità del lanciatore russo Proton-M, che sarebbe dovuto decollare da Baikonur, in Kazakhstan, a settembre 2022, e vista la partecipazione della Russia alla realizzazione di buona parte del modulo di atterraggio, il decollo di Exomars sarà posticipato al 2024 o 2026. Dopo una riunione del consiglio direttivo dell’ESA, tenutosi a Parigi il 16 e 17 marzo, il direttore generale Josef Aschbacher ha dichiarato “Negli ultimi due giorni, i nostri stati membri hanno discusso l'impatto della guerra in Ucraina sui programmi spaziali dell'ESA. Insieme, abbiamo preso la dura - ma necessaria - decisione di sospendere il lancio programmato di ExoMars con Roscosmos, e di studiare delle alternative per procedere con questo nostro ambizioso programma”.
Ad essere sospesa è anche la missione Euclid, il telescopio spaziale che costituirà una delle fondamenta osservative moderne. Euclid, infatti, ha l’obiettivo di studiare l’espansione dell’Universo, permettendo di investigare e cercare di comprendere la natura della materia e dell’energia oscure, ovvero il 95% del contenuto cosmico sul quale sono state finora formulate solamente delle ipotesi.
Nello spazio extra-atmosferico, che ha rappresentato finora un luogo da visitare e popolare vestendo i panni di genere umano, si iniziano a disegnare i primi confini immaginari. Il rischio è che progetti di ricerca davvero ambiziosi, raggiungibili solo seguendo la logica cooperativa e collaborativa, lascino spazio a dinamiche concorrenziali, dettate da logiche miopi e umane, troppo umane.
Bibliografia
We are against war
Samantha Cristoforetti non sarà più la comandante della Stazione spaziale internazionale. La comunicazione dell’Esa
Guerra Russia-Ucraina, l’Europa ha sospeso tutti i lanci Soyuz con i satelliti per le connessioni Internet
Guerra e tensioni internazionali: quale futuro per le collaborazioni spaziali?
ExoMars suspended