Gender Gap - Le sfide per la parità di genere a scuola e nel lavoro

di Chiara Anzolini
  • Obiettivo: 5 - Parità di genere
  • Materia: Biologia, Chimica e Scienze della Terra

La disparità di genere è una realtà che inizia già sui banchi di scuola e continua nel mondo del lavoro, influenzando le scelte di carriera, le possibilità di impiego e le condizioni lavorative delle donne. Nonostante i progressi compiuti, il percorso verso una vera parità di genere è ancora lungo. Il gender gap, cioè il divario tra uomini e donne, si manifesta in vari modi: dalle scelte formative alle opportunità di carriera e alle retribuzioni.

 
Fin dai primi anni di scuola, le ragazze ottengono risultati migliori dei loro coetanei maschi in molte materie. Nonostante questo, quando si tratta di scegliere un percorso di studi universitario o una carriera, molte ragazze tendono a orientarsi verso ambiti che tradizionalmente sono considerati “femminili” e meno remunerativi. Le aree STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), per esempio, registrano una partecipazione femminile ancora bassa rispetto a quella maschile. Secondo l’OCSE, questo divario è spesso influenzato da stereotipi di genere e pregiudizi culturali che si radicano fin dalla giovane età. Le ragazze, infatti, non sempre si sentono incoraggiate a intraprendere studi scientifici o tecnologici, anche se le loro competenze sono del tutto adeguate.

Il gender gap non si limita al percorso formativo, ma ha ripercussioni dirette anche nel mondo del lavoro. Nonostante l’aumento della presenza femminile in ruoli professionali qualificati, le donne continuano a guadagnare meno rispetto ai colleghi uomini con competenze e responsabilità simili. In Italia, il divario retributivo è particolarmente evidente: le donne guadagnano in media il 20% in meno rispetto agli uomini. Questa differenza si amplia ulteriormente in settori come quello tecnologico e scientifico, dove la rappresentanza femminile è già bassa. Il gender gap salariale è legato a molteplici fattori, tra cui la minore rappresentanza delle donne in posizioni dirigenziali e il fatto che spesso le donne sono impiegate in settori meno remunerativi.

La carriera accademica è un altro campo in cui le disparità sono evidenti. Nonostante ci siano molte studentesse eccellenti, soltanto poche donne riescono a raggiungere i livelli più alti in ambito universitario. Secondo un’indagine recente, solo il 25% dei professori ordinari in Italia sono donne, anche se le studentesse rappresentano oltre il 50% dei laureati. Inoltre, molte giovani ricercatrici sono costrette a lasciare il mondo accademico a causa di condizioni di lavoro precarie, con maggiore stress, salari bassi e prospettive limitate. Questa situazione non solo scoraggia le donne, ma priva la società e la conoscenza del contributo di molte menti brillanti.

L’Agenda 2030 delle Nazioni Unite ha fissato tra i suoi obiettivi la parità di genere entro il 2030, riconoscendo che l’uguaglianza tra uomini e donne è fondamentale per uno sviluppo sostenibile. L’obiettivo è quello di garantire pari opportunità a uomini e donne in tutti i settori della vita, dalla scuola al lavoro, promuovendo politiche che riducano le disuguaglianze e mettano fine a discriminazioni e stereotipi. Tuttavia, per raggiungere questo traguardo, è necessario un cambiamento profondo nelle mentalità e nelle strutture sociali, che passa anche attraverso l’educazione.

Il contrasto alle discriminazioni basate sul genere è parte della più generale lotta alla violenza contro le donne, che si manifesta sia come aggressione fisica sia come vessazione economica, un fenomeno ancora drammaticamente diffuso in tutto il mondo. Il 25 novembre, Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, è un’occasione per riflettere sulle sfide ancora aperte e sui progressi da compiere. L’educazione alla parità di genere e il superamento degli stereotipi sono passi fondamentali per costruire una società più giusta e inclusiva, in cui le ragazze e le donne possano realizzare il proprio potenziale senza ostacoli.


 

Proposta di attività per la classe

Questa attività invita gli studenti a riflettere e discutere sui propri punti di vista riguardo agli stereotipi di genere, aiutandoli a prendere consapevolezza di quanto questi possano influenzare le scelte personali e professionali. Attraverso una semplice dinamica di gruppo, i partecipanti esploreranno il ruolo che gli stereotipi hanno nella loro quotidianità, confrontando le proprie opinioni e ascoltando quelle degli altri.

  • Identificare un lato dell’aula come “d’accordo” e l’altro come “non d’accordo”, con uno spazio al centro per dare agli studenti la possibilità di muoversi lungo uno spettro.

  • Gli studenti iniziano posizionandosi al centro della stanza. L'insegnante legge una serie di affermazioni (riportate sotto).

  • Dopo ogni affermazione, gli studenti si spostano sullo spettro tra “d’accordo” e “non d’accordo” in base al proprio punto di vista.

  • Una volta che tutti gli studenti si sono posizionati, facilitare una discussione chiedendo loro perché hanno scelto quella posizione. Approfondire alcuni punti di vista e invitare chi lo desidera a condividere le proprie ragioni.

  • Riassumere l’attività evidenziando le osservazioni principali e sottolineando eventuali tendenze o posizioni comuni emerse.


Affermazioni da leggere:

  • Le persone dovrebbero scegliere lavori in cui pensano di essere brave e che le interessano.

  • La matematica è davvero difficile.

  • Il proprio genere non dovrebbe influire sulla scelta delle materie scolastiche.

  • Incoraggerei sempre i miei compagni a scegliere le materie che desiderano.

  • L’infermieristica è una professione più adatta alle donne.

  • Maschi e femmine sono uguali.

  • I ragazzi sono più bravi delle ragazze in matematica.

  • Le ragazze vanno meglio a scuola rispetto ai ragazzi.

  • La tecnologia è una materia “da maschi”.

  • Essere l'unico maschio/femmina in una classe mi dissuaderebbe dallo scegliere quel corso.

  • Il lavoro ideale è quello che meglio corrisponde alle proprie abilità e qualità personali.

  • I ragazzi sono più bravi delle ragazze con i computer.

  • Le ragazze sono più brave dei ragazzi negli sport.