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Gli ordini architettonici subiscono modifiche
In Età Ellenistica si conservarono i tre tipi tradi-
zionali di ordini architettonici, dorico, ionico e
corinzio, e si mantenne la linearità del luminoso
periodo attico; tuttavia i tre ordini divennero più
complessi.
Le colonne del dorico, per esempio, si assottiglia-
rono e si irrigidirono, così come i fregi dei capitel-
li divennero più complicati.
L’ordine ionico, ora usato anche per altri luoghi
specifici, venne scelto come il più adatto a espri-
mere lo slancio dell’edilizia templare; ma anche
qui incontriamo variazioni e novità importanti,
alcune delle quali si attribuiscono al maggiore
architetto dell’epoca, Ermogene di Alabanda (II
secolo a.C.), che le espose anche in scritti, oggi
perduti, ma noti a Vitruvio.
Anche l’ordine corinzio ebbe notevoli applicazio-
ni: la sua diffusione fu favorita dai caratteri de-
corativi che lo caratterizzavano, particolarmente
affini al gusto dell’epoca.
Il capolavoro di questo ordine è l’
Olympeion
di
Atene (
Fig. 11
), il tempio dedicato a Zeus Olim-
pio, un edificio iniziato alla fine del VI secolo a.C.
e ripreso solo nel 174 a.C. dall’architetto italico
Cossuzio per volere del re di Siria Antioco II e fi-
nalmente concluso nel 130 d.C., grazie all’inter-
vento dell’imperatore romano Adriano. Il tempio
è in marmo pentelico, è lungo 107,75 metri e lar-
go 41,10; diptero, ha tre file di otto colonne sui
lati corti e due file di venti colonne sui lati lun-
ghi. L’altezza delle colonne era di 17,75 metri. La
grandiosità dell’insieme era aumentata dal crepi-
doma che raggiungeva le dimensioni straordina-
rie di 205,60x129 metri (
Fig. 12
).
Nell’architettura ellenistica gli ordini, oltre a evol-
vere verso forme più mature, iniziarono a mesco-
larsi tra loro. Gli edifici con ordini ibridi o misti
costituiti da una varietà di stili divennero frequen-
ti: il capitello dorico o il corinzio si innestavano ad
esempio su colonne attiche-ioniche; inoltre pres-
so edifici a piani sovrapposti, ciascuno dei livelli
presentava un ordine diverso.
Nel caso del tempio di Apollo a Dìdime
i capitelli abbandonarono i tre ordi-
ni tradizionali per esibire grifoni
e busti di divinità olimpiche,
mentre il toro della colonna
era intagliato con motivi
animali e vegetali.
h
Fig. 11
- Area
dell’Olympieion; Atene.
f
Fig. 12
- Olympieion,
marmo pentelico,
107,75x41,1 m,
174 a.C.-130 d.C.; Atene.
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