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lla confluenza di due fiumi, il Cladeo e l’Alfeo,
nel distretto dell’Elide (Peloponneso) sorgeva il
santuario panellenico dedicato a Zeus (da cui il
nome “Olimpia”). Non fu mai un sito urbano:
era un’area sacra (denominata nel complesso
“Altis”) dove oltre al culto di Zeus, Era e altre divinità, si
svolgevano sacrifici e pratiche divinatorie, e ogni quattro
anni le principali gare panelleniche; il santuario che risa-
le all’epoca dell’alto arcaismo fu conteso tra gli abitanti
dell’Elide e quelli della città di Pisa (nelle immediate vici-
nanze di Olimpia) sinché rimase assegnato ai primi, con
la benevola protezione degli Spartani
i quali erano la potenza dominante
della regione.
I giochi olimpici
Erano gli Elei a custodire i
luoghi sacri e a organizza-
re i giochi, posti sotto la
direzione di una coppia
di magistrati detti
Hel-
lanodikai
(«giudici dei
Greci»); spettava a loro
bandire la tregua sacra,
indetta perché tutti po-
tessero partecipare ai gio-
chi, che si svolsero all’inizio in
un solo giorno, ma poi si am-
pliarono e vennero celebrati
in cinque giorni.
Olimpia
Frontone orientale del tempio
di Zeus (Olimpia)
Zeus con a fianco Pelope ed Enomao,
pronti a gareggiare per Ippodamia.
Frontone orientale del tempio di Zeus (Olimpia)
Uomo seduto, probabile rappresentazione
di un dio fluviale o di un indovino.