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la “rivoluzione” agricola
Una forma radicalmente diversa di società
È solo nell’ultima parte (circa diecimila
anni fa) della sua storia che
Homo sapiens
ha compiuto la cosiddetta “rivoluzione agri-
cola”. Quest’ultima coincise con il passaggio dalla caccia-raccolta alla coltivazione di
legumi, cereali e altri vegetali. Fu un passaggio decisivo nella storia dell’umanità, che
si produsse in alcune regioni del pianeta e in epoche diverse.
La rivoluzione agricola portò con sé la comparsa della divisione del lavoro e poi
la formazione dei primi centri urbani, l’invenzione della scrittura e dei sistemi di
calcolo, la nascita di religioni amministrate dai sacerdoti e, infine, dei primi Stati
e delle società stratificate sul piano politico ed economico: dominatori e dominati,
ricchi e poveri. Si capisce allora perché il passaggio all’agricoltura sia stato paragonato
a una vera e propria rivoluzione. Fino ad allora l’umanità era rimasta legata a modelli
di vita basati sulle forme di adattamento sviluppate nelle decine e centinaia di migliaia
d’anni precedenti: la caccia-raccolta e la pesca.
l’addomesticamento delle piante
Prima di cominciare a coltivare alcune varietà di
orzo, fagioli, ceci e grano, gli esseri umani dovevano aver avuto la possibilità di osser-
Come nacquero le città della Mesopotamia
M a r e
A r a b i c o
M a r R o s s o
Golfo Persico
I R A Q
ARABIA SAUDITA
GIORDANIA
ISRAELE
OMAN
I R A N
Y E M E N
S O M A L I A
E T I O P I A
Deserto
del Gran Nefud
Shammar
Le cause: migrazioni...
L’espansione
dell’agricoltura provocò un grande flus-
so migratorio verso la Mesopotamia. La
popolazione aumentò e questo portò
ben presto alla scarsità di terre, e quindi
a una crisi. Allo stesso tempo molte aree,
troppo sfruttate, furono abbandonate e
con esse i primi villaggi. La popolazione
cominciò così a concentrarsi in agglo-
merati più vasti, le
città
. Ci volle del tem-
po prima che esse sorgessero, ma erano
trascorsi solo tre o quattromila anni da
La nascita delle città
La nascita delle pri-
me città in Mesopotamia è un fenomeno
complesso, riconducibile a cause di natura
diversa. Anzitutto la rivoluzione agricola se-
gnò il passaggiodaun’economiadi prelievo
aun’economiadi produzioneveraepropria.
Ciò comportò la possibilità di produrre più
dello stretto necessario, ossia di produrre
risorseper nutrireunnumero sempremag-
giored’individui.Traquesti, anche individui
chenonavevanoun ruolodirettonellapro-
duzione: bambini, anziani, infermi.
Le caratteristiche ambientali della bassa
Mesopotamia tra il VII e il IV millennio a.C.
si rivelarono ideali per incrementare la
produzione di queste eccedenze. La Me-
sopotamia, infatti, era particolarmente
indicata per la coltivazione delle grami-
nacee (orzo, grano) e delle leguminose
(fagioli, ceci, piselli).
quando le prime specie vegetali e ani-
mali erano state addomesticate.
Infatti, nel IV millennio a.C., sorsero Eri-
du, Ubayd e i centri più importanti di
Uruk e di Ur. Possiamo chiamare questi
centri “città” perché non solo erano più
grandi dei villaggi agricoli dei due o tre
millenni precedenti, ma anche perché
diversa era la loro struttura. Infatti, tali
centri avevano un palazzo centrale, sede
dell’autorità politica e, molto spesso, re-
ligiosa.
Le lezioni
della storia
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