Il campionamento
Breve storia del campionamento
in quel periodo le indagini censuarie si
stanno perfezionando, e l’idea di indagare
solo un sottoinsieme della popolazione
sembra poco utile. Inoltre, la proposta di
Anders non è supportata da una solida te-
oria, perché si fonda sulla scelta ragionata
delle unità statistiche della popolazione
e non include anche l’estrazione casuale,
che oggi invece è alla base della teoria del
campionamento.
Nel 1925 l’Istituto Internazionale di Sta-
tistica accetta definitivamente come
scientifico il metodo campionario, di-
stinguendo il campionamento casuale
dal campionamento ragionato.
Nel 1926 lo statistico britannico
Arthur
Lyon Bowley
(1869-1957) introduce per
Anche se già nel Settecento si comincia
a capire che esaminare un sottoinsieme
della popolazione per poi generalizzare i
risultati alla popolazione intera porta dei
vantaggi, bisogna arrivare a fine Ottocen-
to per iniziare a parlare di campionamen-
to in modo scientifico.
Una data importante è il 1895, quando
a Berna uno statistico di nome
Anders
Kiaer
(1838-1919), direttore dell’Uf-
ficio di Statistica Norvegese, durante
un intervento al congresso dell’Istituto
Internazionale di Statistica, propone di
sostituire la rilevazione totale con quella
campionaria.
La comunità scientifica di allora però
non accoglie con favore le sue proposte:
primo il concetto di campionamento
casuale semplice, e successivamente lo
statistico polacco
Jerzy Neyman
(1894-
1981) chiarisce definitivamente la distin-
zione fra campionamento ragionato e
probabilistico.
Altri importanti nomi sono
Pierre-Simon
de Laplace
(1749-1827), che usa dei
moltiplicatori per stimare il totale di una
popolazione,
Adolphe Quételet
(1796-
1874), che generalizza alla popolazione
complessiva il tasso di analfabetismo
osservato tra i delinquenti, e
Ladislaus
Bortkiewicz
(1868-1931), il primo a in-
trodurre in modo rigoroso la teoria della
probabilità nella discussione sul campio-
namento.
Se volessimo, per esempio, conoscere l’età media di tutti gli studenti universitari ita-
liani tramite un’indagine totale, occorrerebbe rilevare l’età di tutti gli
N
studenti e poi
calcolare la media aritmetica. Si otterrebbe in tal modo un valore esatto del
parametro
oggetto di studio, cioè l’età media. In questa accezione, il termine “esatto” indica che
è il valore vero che stiamo cercando, quindi privo di errori. Nel caso di un’indagine
campionaria si dovrebbe prima estrarre un campione di
n
studenti, per poi calcolare
l’età media all’interno di tale campione.
Inferenza
Campionamento
Le parole
della ricerca sociale
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