unità 1
Principi generali del diritto
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Occorre ora chiarire in che senso le norme giuridiche possono dirsi
obbligatorie
. È
infatti evidente che il diritto non è mai veramente obbligatorio dal punto di vista
delle persone alle quali si riferisce, anche quando prevede sanzioni molto rigorose.
Chiunque, infatti, può decidere di violarlo e così subire le sanzioni previste.
Esempio
Un contribuente
può
decidere di non pagare le imposte, correndo il rischio che la
sua evasione sia scoperta, con tutte le conseguenze che ne possono derivare.
Un automobilista
può
decidere di violare le norme della circolazione stradale per non ar-
rivare in ritardo a un appuntamento importante, rischiando anche il ritiro della patente.
Chi ha assunto un’obbligazione per contratto può rendersi inadempiente, ma si
espone alle conseguenze patrimoniali e personali del suo inadempimento (
→
UdA
4, capitolo 3, § 3).
Si comprende, dunque, che l’obbligatorietà del diritto consiste in realtà nella
misura
delle sanzioni
(anni di reclusione, multe da pagare ecc.) previste per il caso della sua
violazione.
Questa misura deve essere fissata in modo tale che i singoli ritengano
non conveniente
tenere i
comportamenti vietati
dal diritto. Ciò accade quando il danno che deriva dalla
sanzione è più elevato del beneficio che ci si può attendere dalla violazione del diritto.
Di fatto, l’obbligatorietà del diritto dipende anche dalla
certezza della sanzione
, o
almeno dalla ragionevole probabilità che una sanzione sia applicata. Nel caso in cui
il rischio di essere scoperti è basso, le violazioni saranno frequenti: a meno che i cit-
tadini non osservino la norma spontaneamente, per convinzione, tradizione o altro.
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Diritto e morale
Le norme del diritto possono contrastare con il sentimento morale. È il caso del
dirit-
to ingiusto
, nel quale si pone il problema della disobbedienza (spesso si parla a
questo proposito di “disobbedienza civile”).
A differenza di quel che appare negli esempi riportati nel paragrafo precedente, nel caso
del diritto ingiusto la disobbedienza non dipende dal vantaggio personale o dalla semplice
convenienza, ma è, invece, motivata da ragioni morali che superano l’effetto della sanzione.
Esempio
Un caso palese di diritto ingiusto furono le norme emanate dal nazismo che
prescrivevano comportamenti contro l’umanità, come il genocidio, la soppressione dei
deboli, degli ammalati, degli appartenenti a quelle che venivano definite “razze inferiori”
ecc. Altro esempio di norme ingiuste è quello delle rappresaglie contro le popolazioni ci-
vili in tempo di guerra.
Quando vi è contrasto tra diritto e morale, i singoli devono affrontare un problema di co-
scienza costituito da due obblighi contrastanti,
dovere giuridico e dovere morale
. Il primo
dice di
rispettare il diritto
(e dimenticare la giustizia), il secondo di
ribellarsi in nome
della giustizia
(dimenticando il diritto).
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Società e Stato: il diritto come norma di organizzazione dello Stato
Il diritto non si limita a prescrivere le norme delle azioni umane e a prevedere le san-
zioni da applicare in caso di violazione, ma serve anche a un altro scopo, altrettanto
essenziale: l’organizzazione di un complesso di organi pubblici. Questa organizzazio-
ne è ugualmente importante per l’ordinato sviluppo della vita sociale. Essa, nel suo
insieme, è ciò che si denomina con la parola
Stato
.
In che senso
il diritto è obbligatorio
La misura e la certezza
delle sanzioni
Il possibile contrasto
tra il diritto
e la morale
Il diritto come norma
di organizzazione