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Preposizione o congiunzione?
Dove puoi sbagliare
Una parola frequentissima in latino è
cum
, che
può originare confusioni a causa dei
diversi valori
che può avere nella frase;
cum
infatti può essere
preposizione
o
congiunzione
:
1. preposizione
con l’
ablativo
: esprime il
complemento di compagnia e unione
e il
complemento di modo
;
2. congiunzione subordinante
, che può essere:
•
cum temporale
con l’
indicativo
, che deve
essere tradotto con «quando, dopo che, mentre»
ecc.;
•
cum narrativo
, con il
congiuntivo
(presente
e imperfetto per indicare contemporaneità
in rapporto a un tempo principale o storico,
tradotti generalmente con un gerundio
semplice; perfetto e piuccheperfetto per
indicare anteriorità in rapporto a un tempo
principale o storico, tradotti per lo più con un
gerundio passato). Il
cum
narrativo può essere
reso in forma esplicita con una causale o una
temporale (raramente con una concessiva
o con una ipotetica).
Per evitare errori, ricorda che:
• la
preposizione cum
introduce
un nome
(o
pronome
)
in ablativo
(es.
cum equitibus,
«con i cavalieri»);
• la
congiunzione cum
, invece, introduce un
verbo
; per distinguere poi il
cum
temporale
dal
cum
narrativo bisogna analizzare il
modo
del verbo:
– il
cum
temporale
si usa con l’
indicativo
(es.
cum laudat
, «quando loda»);
– il
cum narrativo
richiede invece il
congiuntivo (es.
cum
laudaret
, «lodando»).
Prima di iniziare gli esercizi, analizziamo insieme qualche esempio,
così da verificare la corretta applicazione della regola:
Proviamo insieme
Sbagliato
Giusto
Iason
cumMedea
Corinthum profectus est.
Trad.:
Giasone partì per Corinto
con Medea
.
Se invece
cum
è interpretato come preposizione
con l’ablativo (
Medea
), il senso è soddisfacente
e tutti gli elementi della frase si possono
interpretare correttamente.
Iason
cumMedea
Corinthum profectus est.
Trad.:
Quando
Giasone e
Medea
partirono per
Corinto.
Se si interpreta
cum
come una congiunzione, la
frase non ha un senso compiuto e molti sono gli
errori che si generano: l’ablativo
Medea
diventa
soggetto e
profectus est
(III sg.) è tradotto al
plurale.
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