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in sintesi
la vita
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Giovanni Boccaccio nasce nel 1313 a Firenze o a Cer-
taldo. Nel 1327 segue a Napoli il padre, amministratore
del banco dei Bardi nella capitale del regno; interrotti
gli studi di diritto, si dedica alla letteratura, formandosi
nell’ambiente della corte angioina, dove fa anche le prime
esperienze amorose (prima tra tutte quella con Fiammet-
ta, figura ricorrente nelle sue opere) e compone le sue
prime opere.
◗
Nel 1340-1341 torna con il padre a Firenze, servendo
il Comune ma senza tuttavia prendere parte alla politica
attiva. Assiste di persona allo sconvolgimento della pe-
ste del 1348, durante la quale perde, tra gli altri, il padre,
cosicché deve impegnarsi più a fondo nell’attività del
Comune per mantenere la famiglia. Non rinuncia comun-
que a frequentare circoli intellettuali e soprattutto inizia
il
Decameron
.
◗
Nel 1361-1362 si ritira a Certaldo, dove si dedica a stu-
di eruditi, in costante contatto con Petrarca. Nel 1373 il
Comune di Firenze lo paga per leggere e commentare la
Commedia
al popolo di Firenze, ma si ferma nel corso
dell’opera per problemi di salute. Muore nel 1375.
la personalità letteraria di boccaccio
◗
Boccaccio si presenta con tratti personali e intellettuali
che lo rendono molto diverso da Dante e Petrarca. Non
è coinvolto nella vita politica del Comune come Dante,
e non è un altero intellettuale che si sposta per le corti,
fiero del suo prestigio, come Petrarca: è innanzi tutto un
uomo comune, che aspira alla tranquillità e al piacere;
vive nella sua città senza impegnarsi troppo in politica;
scrive d’amore per raccontarne le varie sfaccettature e
non per fondare un sistema di pensiero.
◗
La formazione culturale di Boccaccio oscilla tra la let-
teratura amorosa antica (Ovidio e Virgilio) e medievale
(i poemi cavallereschi del ciclo bretone e troiano), pur
attingendo anche alla letteratura popolareggiante. Boc-
caccio considera Petrarca suo «maestro», ne apprezza il
ruolo di anticipatore della cultura umanistica, e Petrarca lo
ricambia con pari affetto e stima; ma i due divergono sulla
valutazione della
Commedia
: diversamente da Petrarca,
Boccaccio venera Dante (
Trattatello in laude di Dante
,
Esposizioni della Commedia
) soprattutto per l’uso del
volgare, a cui ha conferito dignità letteraria.
le opere prima del
Decameron
◗
L’intera produzione di Boccaccio è caratterizzata da una
marcata impronta narrativa, anche quando scrive versi
grazie all’uso della terzina, tipica dei poemi didascalici
e allegorici, e dell’ottava, distintiva dei poemi cavallere-
schi. Nel periodo giovanile (1334-1348) saggia varie strade
espressive, sia durante il periodo napoletano sia in quello
fiorentino, e le sue opere possono essere raggruppate
in tre tipologie: i poemi in terzine, quelli in ottave e le
narrazioni in prosa.
◗
Le opere in terzine (
La caccia di Diana
, la
Commedia
delle Ninfe fiorentine
o
Ameto
– propriamente un pro-
simetro – e
L’amorosa visione
) rimandano al modello
dantesco della
Commedia
, da cui Boccaccio riprende
anche una generale impostazione allegorica; i personaggi
sono tratti dalla mitologia classica. Motivo centrale alle tre
opere è l’amore, un tema primario anche nel
Decameron
,
così come la cornice narrativa e la brigata che conversa
(
Ameto
) e il personaggio-guida (
Amorosa visione
).
◗
Dei poemi in ottave, due attingono al serbatoio classico
per l’ambientazione e la trama: il
Filostrato
(“L’uomo vinto
dall’amore”) e il
Teseida
; il terzo (il
Ninfale fiesolano
) ha in-
vece come sfondo le origini mitiche di Fiesole, con la storia
d’amore fra il pastore Africo e la ninfa Mensola; comune
alle tre opere è ancora una volta la centralità dell’amore.
◗
Delle due opere in prosa, il
Filocolo
(la «fatica d’amore»)
si rifà al fortunato cantare
Florio e Biancofiore
e mostra
molti elementi fondanti del
Decameron
come la brigata
riunita a conversare, una regina della brigata stessa, la
discussione sull’amore e le sue varie tipologie («onesto»,
«per utilità» e «per diletto»). Anche l’
Elegia di Madonna
Fiammetta
mostra numerose anticipazioni del
Decame-
ron
: innanzi tutto il personaggio di Fiammetta, poi il motivo
dell’infelicità amorosa, l’intreccio fra Amore e Fortuna e
il tema della compassione per chi soffre per amore.
le opere umanistiche
◗
La produzione umanistica di Boccaccio si concentra
negli ultimi anni della sua vita e si contraddistingue per
il suo carattere marcatamente classificatorio ed erudito.
Esemplari di questo tipo di atteggiamento sono opere
catalogiche (
De montibus, silvis, fontibus, lacubus, flu-
minibus, stagnis seu paludibus, et de nominibus maris
liber
;
De casibus virorum illustrium
;
De mulieribus claris
)
o fortemente dipendenti da modelli classici (il
Bucolicum
carmen
, 16 egloghe sulla scia di Dante e Petrarca).
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