Giovanni Boccaccio
Capitolo 8
«
La poesia, che gli ignoranti e i negligenti disprezzano,
è un certo fervore di trovare cercando in profondità
e di dire o di scrivere quello che si è trovato.
»
(
Genealogia deorum gentilium
, XIV, 7)
1. Un geniale uomo comune
Se esiste un autore della letteratura italiana le cui opere sono permeate in profondità dal
suo carattere, dalla psicologia, da abitudini e costumi, questi è senza ombra di dubbio
Giovanni Boccaccio. Lontanissimo sia dalla sprezzante solitudine intellettuale di Dante
sia dalle ambizioni mondane di Petrarca, il suo ideale di vita si colloca all’interno di un
livello esistenziale mediano, i cui principali punti di riferimento sono la tranquillità e
il piacere.
In un certo senso, Boccaccio si avvicina più degli altri due all’idea che possiamo farci
di un uomo che, per quanto geniale, resta un uomo comune: nella sua produzione la
componente fantastica prevale su quella intellettuale; e la trattazione del tema d’amore
non mira a desumere un’ideologia o un messaggio, bensì a rappresentarlo e goderlo in
tutte le forme e in tutte le sfumature. La sua biografia è priva di elementi drammatici:
non ha rapporti con i grandi personaggi del suo tempo né la sua vicenda personale si
intreccia con quella storica, ma al massimo la sfiora in alcuni nodi.
2. La vita
Giovanni Boccaccio nasce nel 1313, più probabilmente a Firenze che a Certaldo – luo-
go d’origine della sua famiglia – da un Boccaccio (o Boccaccino) di Chellino e da una
donna rimasta sconosciuta. Viene legittimato e accolto nella famiglia del padre prima
che questi, qualche anno dopo, si sposi.
Dopo aver appreso i primi rudimenti delle lettere, nel 1327 si trasferisce a Napoli a se-
guito del padre, nominato rappresentante del banco dei Bardi. I quattordici anni della
sua permanenza nella città partenopea risultano decisivi, perché coincidono con la sua
formazione letteraria e umana, con la stesura delle opere giovanili e i primi amori, in
un ambiente assai diverso da quello del Comune fiorentino.
Il padre vorrebbe che egli seguisse le sue stesse orme, cioè la mercatura e l’attività ban-
caria, ma appare evidente che ciò non corrisponde affatto alle più profonde inclinazio-
l’uomo e lo scrittore
1313
la famiglia d’origine
1327-1340
il periodo napoletano:
amori e letteratura
di corte
Andrea Bonaiuti,
La
Chiesa e i Domenicani
,
1365, affresco. Particolare
con Giovanni Boccaccio.
Firenze, Capitolo di Santa
Maria Novella.
LEZIONE LIM
• Boccaccio:
realismo e provocazione
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