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L’impero coloniale
portoghese nasce
come rete di centri
commerciali marittimi...
La meraviglia dei mercanti musulmani che videro le
navi portoghesi nell’oceano Indiano era ben giustifi-
cata. Fra i popoli che si muovevano su quei mari c’era-
no potenze commerciali e politiche di prima grandez-
za come gli Stati indiani, quelli arabi e l’Impero cinese.
Di fronte alla potenza militare, economica, demografica e culturale di tali
civiltà, i portoghesi apparivano un piccolo popolo di «barbari», violenti e
aggressivi, ma non veramente pericolosi.
Perché allora furono i portoghesi a conquistare le rotte dell’oceano Indiano
e non, per esempio, i cinesi a solcare l’oceano Atlantico e il Mediterraneo?
Forse, la causa è da cercare proprio nella sete di guadagno dei portoghesi
e nella dipendenza commerciale europea dalle merci di lusso provenienti
dall’India. L’Impero cinese non sentiva nessun bisogno di andare in cer-
ca di popoli ai margini estremi del mondo di cui si considerava il centro.
L’Impero coloniale portoghese nacque come
rete di centri commerciali
e
di porti d’appoggio, ottenuti grazie all’uso combinato della diplomazia e
della violenza. Il predominio dei portoghesi nell’oceano Indiano si affer-
mò definitivamente con la seconda spedizione di Vasco da Gama (1502),
che assediò il porto di Calicut, sulla costa del Malabar indiano, e sequestrò
e impiccò marinai e pescatori con atti di vero terrorismo. In un manoscrit-
to arabo dell’epoca i portoghesi sono così definiti: «Una razza di diavoli
di tutte le risme, di sporche maniere, nemici di Dio e del profeta è arrivata
nel Malabar… Adorano idoli di legno… sono esperti in viaggi di mare, in
tumulti e in imbrogli… Volevano pepe e zenzero e agli altri non volevano
lasciare che noci di cocco».
... che sovverte
un antichissimo sistema
di scambi via terra
e via mare.
Quello che i portoghesi stavano sovvertendo era un
antichissimo sistema commerciale. Nel corso dei seco-
li i
mercanti arabi
avevano caricato a Calicut zenzero,
pepe e cannella, prodotti in India, a Ceylon e nelle
Molucche, e li avevano portati via mare a Gedda, nei
pressi della Mecca. Era un percorso commerciale che coincideva con quel-
lo del pellegrinaggio religioso. A Gedda le spezie dovevano essere caricate
su altre navi, più piccole, per fare il tratto di mare lungo il mar Rosso fino
a Suez. Da Suez, caricate su cammelli, arrivavano al Cairo, poi su battelli
percorrevano il Nilo fino a Rosetta e infine ancora su cammelli fino ad Ales-
sandria.
Un itinerario alternativo era quello che portava le spezie via mare, attraver-
so il golfo Persico, fino alle coste dell’odierno Iraq e poi, con carovane, fino
alle città siriane. Qui entravano in scena i mercanti italiani, e anche le loro
rotte conciliavano commercio e religione. Le navi veneziane e genovesi in-
fatti si recavano in Terrasanta sia per trasportarvi i pellegrini diretti a Geru-
salemme che per caricare le spezie destinate ai mercati europei.
Con l’arrivo di Vasco da Gama nel Malabar un sogno antico, quello di mettere
le mani sui tesori dell’India, diventava realtà. Cominciava una nuova fase nel
millenario rapporto tra le civiltà europee e l’India e l’Oriente, e questa volta il
rapporto era contrassegnato dalla
superiorità marittima degli europei
e dal-
la loro aggressiva
volontà di conquista
, religiosa oltre che politica e militare.
La Chiesa riconosce come
legittime le conquiste
portoghesi in nome della
missione apostolica
di tutti i cristiani.
Come abbiamo visto i portoghesi erano pochi e dun-
que non potevano pensare di occupare e popolare i
vasti territori toccati durante le loro navigazioni. Per
sfruttare appieno le possibilità offerte dalla scoperta
delle nuove rotte i portoghesi dovettero, in Europa, di-
fendere i propri diritti da molti pretendenti, e, sul posto, consolidare il pro-
prio potere con la violenza, le alleanze politiche e organizzando
basi com-
merciali fortificate
.
La legittimazione piena fu fornita dal papato. Nel 1452, e poi ancora nel
1455 e nel 1456, tre
bolle papali
riconobbero ai portoghesi il diritto esclu-
sivo di sottomettere musulmani e «pagani», termine antico che indicava la
Vasco da Gama in un dipinto dell’epoca. La flotta di
Vasco da Gama giunse nel porto di Calicut il 20 maggio
1498. Nell’oceano Indiano era la prima comparsa di
navi cristiane: l’apparizione del vessillo crociato suscitò
scalpore tra i musulmani che commerciavano con le loro
navi tra le coste africane e quelle indiane. Ma sulle navi
portoghesi, oltre alla croce, c’erano i cannoni che le
rendevano temibili, imbattibili nelle battaglie marittime
e capaci di recare gravi danni alle città costiere. Fu così
che i portoghesi, rinunciando alla conquista di territori
nell’interno, si garantirono il predominio sui mari
limitandosi a occupare e fortificare dei punti d’approdo.
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