Space debris: rifiuti nello Spazio
di Alberto Monte
- Materie coinvolte: Fisica
Satelliti e detriti spaziali: generalità
Nella società moderna, l’impiego dei satelliti è imprescindibile in molti campi: l’osservazione della Terra, la meteorologia, le ricerche sul clima, le telecomunicazioni e l’esplorazione dello Spazio. Secondo i dati aggiornati dell’ESA, dal 1957 a oggi sono stati lanciati circa 6300 razzi che hanno portato in orbita più di 14000 satelliti. Di questi, circa 9600 sono ancora nello spazio, e circa 6800 continuano a essere operativi [1]. Un problema legato all’impiego dei satelliti sta diventando via via più rilevante: la produzione di rifiuti spaziali (o space debris). Con il termine «detrito spaziale» si fa riferimento a qualunque oggetto creato dall’uomo che orbita attorno alla Terra senza più alcuna finalità pratica — resti o frammenti di razzi e satelliti non più operativi, materiale espulso dal motore dei razzi, piccole scaglie di vernice e polveri.
Formazione e pericolosità dei detriti spaziali
La maggior parte dei detriti spaziali ha dimensioni ridotte, comprese tra 1 mm e 1 cm. Tuttavia, ogni detrito costituisce un serio pericolo a causa della sua velocità orbitale, che può arrivare a quasi 8 km/s [2]. L’impatto di un detrito con un satellite operativo, oltre a produrre nuovi detriti, può danneggiarlo in modo irreparabile, [Figura 2]. Ancora peggiori potrebbero essere le conseguenze di un impatto con una navicella che trasporta astronauti, oppure direttamente con un astronauta impegnato in un’attività extra-veicolare.
Emblematico è ciò che è accaduto il 10 febbraio 2009: nel cielo sopra la Siberia, a una quota di circa 800 km, il satellite inoperativo Cosmos 2251 si è scontrato con il satellite operativo Iridium 33. La velocità relativa di impatto è stata di circa 11,7 km/s [3].
Tracciamento e stime numeriche
La collisione tra Cosmos e Iridium ha prodotto più di 2300 frammenti tracciabili — detriti che possono essere individuati e di cui è possibile conoscere l’orbita. Per individuare e tracciare i detriti si utilizzano sensori radar e telescopi. In particolare, si osserva che la densità di detriti varia a seconda della quota e presenta due picchi: nella fascia compresa tra 800 e 1000 km e a una quota di circa 1400 km [3]. Nel caso di dimensioni inferiori a 10 cm, la procedura di tracciamento è estremamente difficoltosa. Invero, solo una minima parte dei detriti è attualmente catalogata — circa 30000, [Figura 3].
Obiettivo mitigazione
Sitografia
Attività per la classe: le missioni spaziali
- quali sono le agenzie spaziali più importanti del mondo e quali sono alcune delle missioni più significative che hanno portato a termine?
- a quali progetti sta lavorando l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI)?
- quali sono le orbite più utilizzate e per quali scopi?
- quali sono, tipicamente, i costi e le fasi salienti di una missione spaziale?
Ogni gruppo preparerà una presentazione di 10 slide sulla domanda assegnata.