100 anni di CNR
di Pierdomenico Memeo
- Materie coinvolte: Fisica
“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.”
Costituzione della Repubblica Italiana, Art. 9 (1947)
100 anni di CNR
Ma è in un particolare periodo storico, che possiamo indicare idealmente tra il 1543 (con la stampa del De Revolutionibus Orbium Coelestium di Niccolò Copernico) e il 1687 (con la pubblicazione del Philosophiae Naturalis Principia Mathematica di Isaac Newton), in una convergenza di condizioni culturali, politiche, economiche, e filosofiche, che queste caratteristiche hanno preso la forma che conosciamo oggi.
E in quel periodo storico, forse per un po’ di campanilismo ma non in modo infondato, in Italia possiamo prendere come data centrale il 1610, anno in cui è stato dato alle stampe il Sidereus Nuncius di Galileo Galilei. Non è un caso infatti, che le scienze empiriche si basino sul metodo sperimentale detto spesso metodo galileiano.
Ma anche all’interno di Università e accademie, l’avanzamento delle scienze è stato per lungo tempo un processo individuale, o limitato a collaborazioni tra pochi scienziati. È stato solo molto tempo dopo, con l’istituzione degli enti di ricerca nazionali, che è stata raggiunta una massa critica di intelligenze e risorse, permettendo uno straordinario balzo in avanti non solo nelle conoscenze scientifiche, ma nella diffusione dei frutti di queste conoscenze nella società.
Per l’Italia, questa nuova fase della ricerca scientifica coincide con la fondazione del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR), che proprio quest’anno compie 100 anni.
La storia
“È istituito in Roma ed è eretto in ente morale il Consiglio nazionale delle ricerche.”
Regio Decreto 18 novembre 1923, n. 2895
Istituito da Vittorio Emanuele III il 18 novembre 1923 con un ruolo di rappresentanza della comunità scientifica italiana all’interno dell’International Research Council, formato quattro anni prima, dalla sua fondazione il CNR assunse le finalità di stimolare e coordinare l’attività nazionale nei differenti settori della ricerca scientifica e delle sue applicazioni, e di dare consulenza all’apparato statale per le questioni scientifiche e tecnologiche. Questo approccio lo distingue dalla ricerca svolta nelle università, che storicamente era diretta all’approfondimento della conoscenza e al suo trasferimento tramite l’insegnamento, anche se con il tempo queste distinzioni sono via via sfumate. Il primo Presidente fu Vito Volterra, fisico e matematico di famiglia ebraica: avversario della riforma della Scuola del ministro Giovanni Gentile che, sulla scia dell’idealismo filosofico di Benedetto Croce, umiliava le discipline scientifiche e le sottometteva agli studi classici e umanistici. Nonostante questa contrapposizione filosofica, Volterra fu firmatario del Manifesto degli intellettuali antifascisti di Benedetto Croce, e uno dei 12 professori universitari a rifiutarsi di prestare giuramento di fedeltà al fascismo, motivo per cui fu allontanato dalla vita accademica e rimosso dal CNR che aveva fondato. La carica di Presidente passò quindi a Guglielmo Marconi, fisico rinomato e ben più gradito al governo fascista.
Con la fine della II Guerra Mondiale, il CNR diventa un organo della nuova Repubblica Italiana e viene profondamente rinnovato nella struttura e nell’organizzazione. Gli anni ‘50 e gli anni ‘60 l’attività dell’ente diventa fervida, con la partecipazione ai progetti europei e internazionali, e la nascita di centri e istituti di ricerca. Durante il corso dei decenni, il CNR ha svolto un numero incalcolabile di attività di ricerca scientifica all’interno dei propri laboratori, promuovendo l'innovazione e la creatività, fornendo tecnologie capaci di dare risposte reali ai problemi e ai bisogni emergenti della collettività, e favorendo l’internazionalizzazione del sistema della ricerca scientifica globale.
Oggi il CNR conta su un patrimonio di risorse umane di circa 8.500 persone, di cui 5.550 ricercatori e ricercatrici, diviso al 52% uomini e 48% donne. Dal 2021 la Presidente è Maria Chiara Carrozza, fisica e ricercatrice in bioingegneria, prima donna a ricoprire l’incarico.
Organizzazione
Dopo innumerevoli riforme e mutamenti, la rete scientifica del CNR è strutturata in sette Dipartimenti
- Scienze del sistema terra e tecnologie per l’ambiente
- Scienze bio-agroalimentari
- Scienze chimiche e tecnologie dei materiali
- Scienze fisiche e tecnologie della materia
- Scienze biomediche
- Ingegneria, Information and Communication Technologies, e tecnologie per l’energia e i trasporti
- Scienze umane e sociali, patrimonio culturale
Questi raggruppamenti sottolineano la trasversalità delle ricerche dell’ente, per coordinare gli ampi progetti di ricerca che spaziano attraverso diverse discipline. Può essere anche molto interessante notare che il CNR non si occupa solo delle cosiddette “scienze dure” ma si interessa anche di scienze umane e sociali, ambiente e territorio, patrimonio culturale.
Ai dipartimenti appartengono gli 88 Istituti e le 228 sedi sul territorio, nelle quali si svolgono giorno per giorno le attività di ricerca vera e propria. Il CNR gestisce inoltre alcune sedi storiche e strutture di particolare interesse scientifico, ad esempio la Base artica “Dirigibile Italia” a Ny-Ålesund, nelle Isole Svalbard (Norvegia), la Stazione antartica “Base Concordia” sul ghiaccio dell’Antartide.
Costituiscono invece strutture separate altri enti pubblici di ricerca, spesso nati da “costole” del Consiglio Nazionale delle Ricerche e con cui condividono progetti e finalità, come l’Istituto nazionale di astrofisica e l’Agenzia spaziale italiana (INAF e ASI), l’Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN) e l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV), e l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA).
Altre sedi di ricerca scientifica non fanno parte del CNR ma ospitano progetti collegati all’ente di ricerca, come ad esempio i Laboratori nazionali del Gran Sasso e il Rivelatore di onde gravitazionali VIRGO (entrambi dell’INFN), l’Osservatorio vesuviano e l’Osservatorio etneo (entrambi INGV), gli Osservatori astronomici dell’INAF, e il Centro Spaziale “Luigi Broglio” a Malindi, in Kenya (ASI).
Proposta di attività per la classe: La ricerca in classe
Questa attività si presta ad interazioni interdisciplinari con le attività di Educazione Civica, ed eventualmente con i Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO).
Il CNR è un ente di ricerca pubblico con decine di centri, laboratori, e strutture di ricerca sul territorio. La classe può contattare l’Ufficio relazioni con il pubblico della più vicina sede del CNR, e informarsi se è possibile organizzare un incontro nella scuola con uno o più ricercatori e ricercatrici per parlare delle loro attività scientifiche; oppure (se possibile) organizzare una visita presso la struttura, per vedere direttamente il lavoro degli scienziati e delle scienziate dell’ente.
Molto spesso, gli Istituti del CNR portano avanti iniziative per le scuole, mostre scientifiche, musei scientifici, attività speciali, PCTO, e altri momenti di incontro, confronto, e conoscenza tra scuola e ricerca, e possono essere occasione di attività per la classe.
Sitografia
Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia
Regio Decreto 18 novembre 1923, n. 2895
Costituzione della Repubblica Italiana
Sezione I Principi Fondamentali - Articolo 9
Consiglio nazionale delle ricerche
Sito istituzionale
Consiglio nazionale delle ricerche
Statuto dell’ente al 2018
Speciale Centenario del CNR
La ricerca venuta dal futuro
Bibliografia
La storia del CNR raccontata da un protagonista. Conversazioni con Pietro Greco
Lucio Bianco
Donzelli (2014)
ISBN: 9788868431259
Per una storia del Consiglio nazionale delle ricerche
Raffaella Simili, Giovanni Paoloni
Laterza (2001)
ISBN: 9788842062257
Sembra ieri
Storia e prospettive nello sviluppo del CNR
Giovanni Paoloni
Sapere. Idee e progressi della Scienza
Edizioni dedalo (2023)