Teste di carattere - Laboratorio Diario Visivo

a cura di Federica Ciribì

Per chi desidera sperimentare unendo scrittura e disegno, ecco una nuova e originale proposta laboratoriale di Diario Visivo

Questo percorso prende ispirazione dall'opera e dal pensiero di Franz Xaver Messerschmidt, scultore austriaco poco noto, ma incredibilmente innovativo. Le sue celebri Teste di carattere, una raccolta di sculture di cui oggi conosciamo solo 49 teste, a fronte delle 100 previste e delle 69 realizzate dall’artista, offrono un'interessante occasione per lavorare sul chiaroscuro e sull'analisi espressiva del volto umano.

Attraverso tecniche come la riproduzione con griglia o con il "pantografo" - strumento facilmente adattabile ai materiali disponibili nelle scuole (una squadra, due matite e un po’ di scotch) - gli studenti potranno esplorare la rappresentazione del volto. Le espressioni intense e caricaturali di questi busti possono anche ispirare la creazione di storie, collegando l’analisi visiva alla narrazione scritta.

Buona lettura e buona sperimentazione!

 

Franz Xaver Messerschmidt e la sua opera

Nato nel 1736 a Wiesensteig, nel secolo del Neoclassicismo, Messerschmidt studiò all’Accademia di Vienna, dove affinò le sue competenze scultoree. Inizialmente lavorò per l’Armeria imperiale, decorando cannoni, il che gli permise di dimostrare il proprio talento, sebbene in un ambito non propriamente artistico.

Nel 1760 ricevette il suo primo incarico prestigioso: realizzare i ritratti della regina Maria Teresa e del re Francesco Stefano, commissionati dal feldmaresciallo Giuseppe Venceslao del Liechtenstein. Questo lavoro gli garantì una certa notorietà, portandolo a ricevere altre commissioni di rilievo. Tuttavia, nonostante il riconoscimento ottenuto, non riuscì mai a raggiungere l’obiettivo che più desiderava: ottenere una cattedra all’Accademia di Vienna.

Nel 1774, deluso e probabilmente isolato dal contesto accademico, si trasferì a Bratislava, dove proseguì il suo lavoro nella scultura tradizionale e, parallelamente, sviluppò la serie delle Teste di carattere, opere che segnarono un punto di svolta nella sua carriera. Morì nel 1783.

 

L’ambizione di Messerschmidt: cogliere l’essenza interiore di ogni individuo

I due mezzi busti in bronzo di Maria Teresa d’Austria e di Francesco Stefano di Lorena, oggi conservati al Museo del Belvedere di Vienna, sono esempi significativi della capacità di Messerschmidt di cogliere l’essenza interiore dei soggetti ritratti e della sua volontà di rappresentare in modo sincero ogni individuo.

  • Maria Teresa: La scultura della sovrana è estremamente realistica e trasmette un senso di autorevolezza. Pur rimanendo fedele ai canoni della ritrattistica accademica, l'artista riesce a infondere profondità psicologica nell'opera, suggerendo il peso della posizione di Maria Teresa. Il busto esprime fierezza ed eleganza, caratteristiche peculiari della regina.

  • Francesco Stefano: Il ritratto del consorte di Maria Teresa è altrettanto realistico. L’espressione del volto comunica equilibrio e raffinatezza, con un senso di dignità serena. Rispetto alla regina, il monarca presenta un abbigliamento meno elaborato, ma ciò non ne diminuisce la regalità.


Questi busti rivelano la straordinaria abilità tecnica di Messerschmidt, che si distingue per l’attenzione ai dettagli anatomici e alla resa espressiva. A differenza dei suoi contemporanei, che tendevano a idealizzare i soggetti, egli mirava a cogliere aspetti più autentici e intimi dell’individuo.



 

Le Teste di carattere: un’anticipazione dell’arte moderna

Le “Teste di carattere” rappresentano l’opera più affascinante ed enigmatica di Messerschmidt. Realizzate a partire dal 1770, segnano un punto di svolta nella storia dell'arte, soprattutto per il modo in cui l'artista esplora la psicologia umana attraverso il volto umano, anticipando in questo modo l’arte del Novecento.

Questi “esemplari di teste”, come l’artista stesso le definì, sono una serie di ritratti che non si concentrano su figure idealizzate o eleganti, come spesso accadeva nelle sculture neoclassiche, ma piuttosto esplorano una vasta gamma di emozioni e atteggiamenti che noi esseri umani sappiamo esprimere attraverso il nostro volto. Ogni testa racconta un’emozione o un tratto del carattere, come l'ira, la paura, il disgusto o la tristezza.

Non esiste una spiegazione univoca sulla genesi di queste opere, ma gli studiosi hanno avanzato diverse teorie:

  • Alcuni ritengono che Messerschmidt fosse influenzato dalle idee di Franz Anton Mesmer, medico e guaritore con cui era in contatto.

  • Altri ipotizzano che soffrisse di distonia, una malattia neurologica che provoca spasmi facciali involontari, e che avesse cercato di riprodurre questi movimenti attraverso la scultura.

  • Un’ulteriore ipotesi è che le Teste di carattere fossero un modo per elaborare il trauma del suo allontanamento dall’Accademia, trasformando il suo isolamento in una ricerca artistica sulle emozioni umane.




 

Un esempio: “Testa di uno sciocco”

Questa scultura, esposta per la prima volta nel 1793, fu definita “Testa di uno sciocco”. La descrizione parlava in modo poco lusinghiero di una persona sempliciotta, stolta e birichina, di un buono a nulla sempre indaffarato. Noi non sappiamo se questa definizione corrispondesse alla volontà figurativa dell’artista poiché egli non ha lasciato nulla di scritto che possa confermare questa interpretazione. Gli occhi spalancati e la fronte corrucciata suggeriscono un’espressione interrogativa mentre la bocca chiusa, inclinata all’insù, può essere interpretata come volontà di trattenere una risata. Potrebbe trattarsi allora della caricatura di una persona che fa scherzi più che di uno sciocco. Voi che cosa ne pensate?



 

Un’eredità moderna

Le opere di Messerschmidt non sono semplici ritratti, ma autentiche indagini sulla natura umana, sulle emozioni, sui tratti psicologici che definiscono le persone. Le sue sculture rompono con la tradizione accademica settecentesca e si avvicinano a una visione più complessa e realistica delle emozioni. Questo approccio, seppur incompreso ai suoi tempi, rende il lavoro di Messerschmidt straordinariamente attuale e vicino alla sensibilità artistica del XX secolo.

 

Laboratorio

Situazione/problema

Partendo dalla lettura del presente articolo in classe, ogni allievo sceglie una testa di carattere su cui lavorare e inventa la storia del personaggio raffigurato. Riproduce quindi con un disegno l’immagine della scultura e compone la doppia pagina.

Fasi del laboratorio

  • L’insegnante condivide il syllabus, che può essere scaricato a questo link, con gli studenti. All’interno del syllabus gli allievi troveranno sintetizzate le fasi e i contenuti dell’attività che svolgeranno e i criteri di valutazione.

  • L’insegnante procede con lettura ad alta voce del testo sopra, dedicato alla vita e all’opera Franz Messerschmidt, mostrando le immagini di una selezione di Teste di carattere.

  • L’insegnante innesca il confronto tra Teste di carattere e opere neoclassiche di artisti contemporanei a Messerschmidt, appoggiandosi alla vasta selezione di HUB Art o a quella del libro di testo in uso.

  • L’insegnante propone agli allievi una serie di sculture tra le quali ciascuno sceglierà l’opera che preferisce.

  • L’insegnante dà a ogni studente una fotocopia dell’opera che ha scelto.

  • Gli studenti inventano un’identità per la propria Testa di carattere e scelgono se realizzare un documento, una fedina penale o una cartella medica.

  • Gli studenti procedono con la parte di disegno e riproducono la scultura, partendo dalla fotocopia e impiegando a loro scelta la tecnica della quadrettatura o, in alternativa, usando un rudimentale pantografo che possono costruire con l’ausilio di due matite e una squadretta.




  • Gli studenti colorano lo sfondo del disegno usando acqua e caffè e, insieme all’insegnante, procedono con lo studio del chiaroscuro.




  • Gli allievi organizzano i contenuti scritti all’interno della doppia pagina e completano il lavoro inserendo il documento della Testa di carattere.

  • Insegnanti e studenti procedono rispettivamente con la valutazione e l’autovalutazione del lavoro svolto. Entrambe le schede sono disponibili ai link in basso, insieme agli obiettivi didattici del laboratorio e il syllabus.


 

Esempi svolti del laboratorio













 

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