SARS-CoV-2, quando il virus muta
di Ylenia Nicolini
I virus infatti, come tutte le specie del nostro pianeta, si evolvono per selezione naturale: si trasformano accumulando mutazioni e si differenziano progressivamente sulla base delle relative capacità di sopravvivere e riprodursi in ambienti diversi. Ma perché il virus muta? Qual è il meccanismo alla base dell’evoluzione dei virus? I virus mutano perché ogni volta che si replicano, e generano quindi una copia del proprio materiale genetico (RNA nel caso di SARS-CoV-2), è possibile che si verifichino delle mutazioni, errori di battitura nella copia del filamento di DNA o RNA. Ciò accade piuttosto spesso, ma in genere la maggior parte delle mutazioni sono neutre o dannose per il virus stesso. Può però capitare che alcune mutazioni si rivelino utili al virus perché in grado di conferirgli un vantaggio competitivo, modificandone, per esempio, la capacità di replicarsi, l’infettività, la trasmissibilità o la virulenza.
Nonostante sin da inizio pandemia il virus SARS-CoV-2 abbia mostrato eterogeneità genetica, sono tre le varianti virali ad aver suscitato maggiore preoccupazione, le uniche versioni del virus in grado di modificarne, per esempio, la trasmissibilità.
La variante inglese (B.1.1.7 o VOC 202012/01)
Già caratterizzata da 17 mutazioni al momento della scoperta (settembre 2020), questa variante, contenente 23 mutazioni e ormai diffusa in tutto il mondo, sembra avere una trasmissibilità superiore, di circa il 37%, rispetto al ceppo non mutato. Nove di queste mutazioni interessano la glicoproteina Spike e includono la mutazione N501Y, in grado di modificare la suddetta proteina in corrispondenza del suo sito di legame con le cellule ospiti e, potenzialmente, di favorirne l’affinità per il recettore ACE2 umano (Figura 1). Al momento, non si è riscontrata alcuna perdita di efficacia dei vaccini contro questa variante virale.
La variante sudafricana (B1.351 o 501Y.V2)
La variante brasiliana (P.1)
Attività da proporre alla classe
Realizza una ricerca in Internet sulla storia di Ilaria Capua e spiega perché la sua scelta potrebbe aver permesso di ottimizzare le strategie per affrontare minacce globali come le pandemie.
Sitografia:
WHO (SARS-CoV-2 variants)
CDC (brief emerging variants)
ECDC (risk assessment spread new variants)
ISS
Ministero della Salute
What you need to know about the new COVID-19 strains (video)
WHO’s Science in 5 on COVID-19: variants and vaccines - 8 January 2021 (video)
Coronavirus Variants - What They Mean (video)
Bibliografia:
Burki, T. (2021). Understanding variants of SARS-CoV-2. The Lancet, 397(10273), 462.
Lauring, A. S., & Hodcroft, E. B. (2021). Genetic Variants of SARS-CoV-2—What Do They Mean? JAMA.
Nascimento, V. A. D., Corado, A. D. L. G., Nascimento, F. O. D., Costa, Á. K. A. D., Duarte, D. C. G., Luz, S. L. B., ... & Naveca, F. G. (2020). Genomic and phylogenetic characterisation of an imported case of SARS-CoV-2 in Amazonas State, Brazil. Memórias do Instituto Oswaldo Cruz, 115.
Tang, J. W., Toovey, O. T., Harvey, K. N., & Hui, D. D. (2021). Introduction of the South African SARS-CoV-2 variant 501Y. V2 into the UK. The Journal of infection.
Tegally, H., Wilkinson, E., Lessells, R. J., Giandhari, J., Pillay, S., Msomi, N., ... & de Oliveira, T. (2021). Sixteen novel lineages of SARS-CoV-2 in South Africa. Nature medicine, 1-7.
Van Oosterhout, C., Hall, N., Ly, H., & Tyler, K. M. (2021). COVID-19 evolution during the pandemic–Implications of new SARS-CoV-2 variants on disease control and public health policies.