Alle origini del dibattito sui vaccini
di Stefania Franco
Boston, 1721
Una nave carica di merci e di persone infette sbarca nel porto di Boston diffondendo il vaiolo nelle colonie del New England. Il reverendo Cotton Mather propone alle autorità locali di ricorrere alla variolizzazione, pratica della quale era venuto a conoscenza attraverso un suo schiavo, che vi si era sottoposto nel suo paese di origine, il Senegal.
Mather riesce a trovare un alleato nel dottor Zabdiel Boylston, pioniere della medicina in America. A quel tempo, infatti, non esistevano nel Nuovo Continente delle scuole di medicina e Boylston aveva appreso l’arte da un altro medico e da suo padre, che era chirurgo. Boylston è stato il primo medico americano a rimuovere chirurgicamente dei calcoli biliari e un tumore mammario. A Boylston il coraggio di sperimentare non manca, perciò decide di provare la variolizzazione su alcuni pazienti. La nuova pratica non viene accolta con favore: si teme che favorisca il contagio piuttosto che fermarlo; viene inoltre considerata pericolosa e “contro natura”. Si tratta infatti di prelevare materiale infetto dalle piaghe dei malati e somministrarlo per via cutanea a persone sane: nella maggior parte dei casi le persone variolizzate contraggono la malattia in forma lieve e una volta guarite diventano immuni, ma in una percentuale non trascurabile possono sviluppare sintomi gravi e morire.
La tensione tra sostenitori e oppositori della variolizzazione raggiunge il picco quando alcuni ignoti compiono un attentato dinamitardo ai danni di Mather e Boylston, che rimangono illesi.
Un resoconto storico dell’inoculazione del vaiolo in New England
Frontespizio della relazione pubblicata da Zabdiel Boylston in cui riporta i risultati ottenuti con la variolizzazione praticata su “tutti i generi
di persone, bianchi, neri, di ogni età e costituzione”. La relazione mette a confronto gli effetti dell’infezione naturale e inoculato. Boylston fornisce inoltre indicazioni su come praticare il metodo della variolizzazione ai medici non esperti.
Il resoconto è un’edizione aggiornata al 1730 di una precedente pubblicazione del 1726.
Londra, 1802
Questa stampa rappresenta le paure e le superstizioni intorno al vaccino: i pazienti di Jenner appartengono tutti chiaramente alla working class contadina, all’epoca povera di mezzi e di istruzione, che si sottopone alla nuova pratica ignara degli eventuali effetti, che secondo la satira dell’illustratore si manifestano come protuberanze a forma di vacca sui loro corpi. Povero e privo di istruzione era anche il primo vaccinato della storia: James Phipps, figlio del giardiniere nullatenente di Jenner, che a soli otto anni era stato sottoposto alla prima sperimentazione umana.
Regno Unito, 1840
Il Regno Unito è il primo paese a emanare una legge che promuove la vaccinazione di massa vietando al tempo stesso quella della variolizzazione, considerata ormai desueta e rischiosa. È dimostrato, infatti, che il vaccino a base di vaiolo bovino può provocare episodi di Variola minor, la forma più lieve della malattia, con una mortalità bassissima riducendo i rischi della variolizzazione.