Poesia ed esperienza: temi e stile di Vittorio Sereni

Gli obiettivi


Vittorio Sereni (Luino 1913-Milano 1983) è forse il poeta italiano più importante del secondo Novecento, tra i maggiori nella generazione successiva a quella di Montale. Proprio il confronto con il poeta delle Occasioni aiuta a cogliere la centralità di Sereni: da un lato, infatti, assimila dalla poesia di Montale (e di altri grandi autori moderni) certe parole e immagini emblematiche; dall’altro, cala quegli elementi nell’esperienza concreta della storia e della società contemporanee, legando la sua poesia a temi che ancora oggi ci riguardano (la guerra e l’Olocausto, il disagio della civiltà industriale, la dialettica fra memoria e oblio). Nella lezione, attraverso la lettura di testi esemplari, si rifletterà sul posto di Sereni nella poesia contemporanea, seguendone il percorso stilistico e mettendo a fuoco alcuni temi cruciali.

Si parlerà di:

  • Il percorso di Sereni. Nella prima parte, dopo aver fornito i cenni essenziali sulla vita e l’opera dell’autore, si daranno le coordinate della sua poetica, a partire dal libro d’esordio (Frontiera) in rapporto con il modello montaliano e con la poetica dell’ermetismo, cui il primo Sereni si avvicina.

  • Il passato che non passa: la poesia di Sereni e la storia contemporanea. Le due raccolte che segnano l’affermazione di Sereni e la maturazione del suo stile sono Diario d’Algeria (1947) e Gli strumenti umani (1965). A legare le due raccolte è, tra le altre cose, il rapporto con la storia: l’internamento in un campo di prigionia in Nord Africa, la mancata partecipazione alla Resistenza, il nazismo e la Shoah (si pensi al Trittico dall’Olanda o a La pietà ingiusta), le trasformazioni dell’Italia del dopoguerra.

  • La poesia degli oggetti. La contemporaneità storico-sociale entra nella poesia di Sereni anche attraverso oggetti, strumenti, spazi rappresentati e nominati. Questo incide sullo stile e sulle immagini di Sereni, che coniugano la presenza di una realtà comune e concreta (fatta di luoghi di lavoro, di case, di automobili, di telefoni…), con una prospettiva sui grandi temi universali, come l’amore e la morte, ad esempio nella poesia La spiaggia.

  • Il viaggio. Proprio la presenza dell’automobile si lega alla dinamica del viaggio, spesso evocata in grandi poesie di Sereni, come Autostrada della Cisa (testo presente nella sua ultima raccolta, Stella variabile). Qui la macchina e la grande via di comunicazione, emblemi di modernità, permettono però anche un contatto allegorico con la dimensione del mito, con la visione di un altrove metafisico e remoto.

  • Il lavoro del poeta. Il tema del lavoro (Sereni aveva lavorato per grandi industrie come la Pirelli e soprattutto la Mondadori, di cui era stato direttore letterario) è spesso presente nella poesia sereniana. Ma il concetto di ‘lavoro’, in un altro senso, ha per Sereni anche un legame con la creatività poetica: il lavoro del poeta consiste per lui – come dirà in una conferenza del 1980 – in una «serie di operazioni microscopiche e silenziose che uno compie dialogando con se stesso, in ciò favorito dal caso, stimolato da un incontro fortuito, da un volto, da un gesto, da un suono, da una rivelazione improvvisa».


 

Relatore


Niccolò Scaffai insegna Critica letteraria all’Università di Siena, dove dirige il Centro di ricerca ‘Franco Fortini’. Ha insegnato dal 2010 al 2019 Letteratura contemporanea all’Università di Losanna. Tra i suoi libri recenti, ricordiamo per Carocci Il lavoro del poeta (2015) e Letteratura e ecologia (2017), per Mondadori i commenti alle opere di Montale, La bufera e altro (2019) e Farfalla di Dinard (2021); per Einaudi l’antologia Racconti del pianeta Terra (2022, premio speciale Città di Fiesole). Ha dedicato a Primo Levi diversi saggi e sta lavorando a una monografia sull’autore.

 

Moderatore


Matteo Tasca, Redazione Umanistica Secondaria di secondo grado Mondadori Education

 

Cambiamenti climatici nelle città: che cosa sta cambiando e come ci si può adattare?

La lezione presenterà un’introduzione al ruolo specifico delle città nei cambiamenti climatici e alle strategie e opzioni per politiche di adattamento. Le città sono i luoghi dove più persone vivono. Essi sono perciò i luoghi che producono più gas climalteranti, ma anche dove si concentrano rischi climatici, dovuti alla concentrazione di persone e alle caratteristiche specifiche delle aree urbanizzate. La lezione intende fornire elementi per capire perché le città sono particolarmente vulnerabili agli impatti climatici e come si può intervenire con misure di adattamento, e come alcune città stanno già intervenendo.

 

Relatori


Margaretha Breil è una ricercatrice che si occupa di politiche per la sostenibilità urbana e per l’adattamento ai cambiamenti climatici presso il CMCC@Ca Foscari a Venezia, che fa parte del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC). Si occupa di valutazione e progettazione di politiche di adattamento climatico a livello urbano e sostenibilità urbana. Da anni supporta l’Agenzia Europea per l’Ambiente come membro del gruppo di scienziati (European Topic Centre) su temi dell’Adattamento climatico nelle aree urbane, su conseguenze sociali e sui potenzial di misure basati sulla natura. E attiva in diversi progetti Europei e ha coordinato, tra il 2019 e il 2023 i Progetti europei ADRIADAPT and CREATE finanziato dal programma INTERREG CBC Italy-Croatia.

David Fiacchini è laureato in Scienze biologiche presso l'Università degli Studi Camerino con una tesi sperimentale in Conservazione della natura e delle sue risorse, dal 1998 è abilitato alla professione di biologo. Ha lavorato come funzionario tecnico (biologo) nella pubblica amministrazione dal 2003 al 2008 e a tutt'oggi è consulente di Enti Parco e ditte private per valutazioni di impatto ambientale e studi di incidenza relativi alle componenti naturalistiche (flora e fauna). Dopo aver vinto il concorso nazionale, dal 2008 insegna Scienze naturali nella scuola secondaria superiore: dal 2011 è in forza all'I.I.S. "Leonardo da Vinci" di Civitanova Marche (MC) coordinando i progetti relativi alle Scienze della Terra, all'Ecologia e all'Educazione ambientale.

 

Moderatrice


Paola Priore, Redazione Area Scientifica Scuola Secondaria di Secondo Grado Mondadori Education.

 

Chimica, una buona scelta

La scienza chimica studia la trasformazione della materia e l’industria chimica trasforma idee e scoperte in tecnologie e prodotti innovativi, permettendoci di vincere la sfida della sostenibilità senza diminuire il benessere a cui siamo abituati, anzi, continuando a migliorarlo. Le trasformazioni tecnologiche in corso richiedono un apprendimento continuo lungo tutto l'arco della vita, pertanto le competenze STEM sono e saranno alla base della capacità di innovazione e, quindi, della crescita di un Paese.
Periti chimici e laureati in discipline chimiche sono il motore delle imprese del settore e sono molto ricercati: a tre anni dalla laurea lavora il 96% dei chimici, il 97% degli ingegneri chimici e l’83% dei diplomati ITS trova un impiego il giorno del diploma.Questo incontro vuole presentare il settore chimico, le sue caratteristiche e il suo ruolo nelle sfide della sostenibilità sociale, ambientale ed economica, oltre a fornire indicazioni utili per l’accesso ai Corsi di Laurea in discipline chimiche a livello nazionale.

 

Relatori


Ugo Cosentino, docente di Chimica presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, svolge la sua attività di ricerca nell’ambito della modellistica molecolare. Da più di dieci anni coordina il Progetto Nazionale di Chimica del Piano Lauree Scientifiche, progetto finalizzato alla promozione delle iscrizioni universitarie in ambito scientifico e al quale partecipano tutte le 32 sedi universitarie italiane dove è presente un Corso di Studio in Chimica.

Vittorio Maglia, laureato in Economia all’università Bocconi collabora con Federchimica, Federazione nazionale dell’industria chimica, come Consigliere economico, assistendo la Federazione in vari ambiti e in particolare nell’attività di Education. In questo ultimo ambito svolge un’intensa attività nel rapporto con le Università, nell’orientamento, nello sviluppo di materiale per la diffusione di una cultura industriale e chimica nel mondo della Scuola.

 

Moderatrice


Paola Priore, Redazione Area Scientifica Scuola Secondaria di Secondo Grado Mondadori Education.

 

Educare, orientare, accompagnare. Guidare e supportare le classi nelle loro scelte

Con la partecipazione di



Al centro il ragazzo, le sue aspettative, le sue skill, le sue potenzialità: è la centralità della persona, il punto di partenza del progetto di orientamento voluto da Mondadori Education in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano. Il webinar, dedicato ai docenti della Scuola Secondaria di Primo Grado, parte da qui e dalla necessità di esaminare la complessità che ogni ragazzo e ragazza rappresenta, anche in rapporto alle interazioni sociali che affronta (e quindi con il contesto che lo/ci circonda). Connettere le attitudini personali degli studenti con le loro aspettative (e con l’offerta formativa), in vista anche di un pieno sviluppo personale e professionale nel futuro, è lo scopo del webinar, che si rivolge ai docenti nel loro fondamentale ruolo di mentori/educatori. 

Tra gli argomenti che verranno toccati, e che gli insegnanti potranno approfondire anche con domande e interazioni, come aiutare i ragazzi a scoprire le proprie attitudini, quali le skill oggi più richieste.

 

Relatore


Diego Boerchi, professore aggregato di Psicologia dell’orientamento e sviluppo di carriera e Career counseling e benessere lavorativo. Membro del Comitato direttivo del CROSS (Centro di Ricerca sull’Orientamento e lo Sviluppo Socioprofessionale). Direttore scientifico del Corso di perfezionamento in Consulenza di carriera e membro del Comitato scientifico del Master in Certificazione delle competenze. Responsabile scientifico del progetto EMoCC (European Mobility Career Counseling. ERASMUS+).

 

Moderatrice


Silvia Brena, scrittrice, giornalista, con una lunga esperienza di direzione e vicedirezione di importanti testate femminili, quali Donna Moderna, Io Donna, Cosmopolitan. Oggi è CEO di Network Comunicazione, società specializzata nella creazione di content platform, e insegna scrittura strategica nell’ambito del master in Teorie e Tecniche della Comunicazione dell’università Cattolica di Milano e della Almed, (Alta Scuola di Media Comunicazione e Spettacolo), sempre alla Cattolica. Si occupa da sempre di trend globali, con particolare attenzione ai temi dell’inclusione e della diversity. È co-fondatrice, con la costituzionalista Marilisa D’Amico, dell’associazione no profit, Vox- Osservatorio italiano sui diritti, che si occupa di diffondere la cultura del diritto in Italia e che ha lanciato il progetto “Mappa dell’Intolleranza”, un progetto contro lo hate speech e la misoginia online, che mappa Twitter per individuare e geolocalizzare le forme di intolleranza e odio in Italia (www.voxdiritti.it). Collabora con Amnesty International, Action Aid, Emergency nella formazione dei volontari per la strutturazione di pratiche di contro- narrazione e narrazione alternativa per combattere i discorsi d’odio. È membro del Direttivo nazionale della Rete per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni di odio. Ha poi fondato e lanciato la community online www.workher.it, una piattaforma per implementare il lavoro femminile e per favorire i progetti di gender equality. 

È autrice di una serie di saggi su tematiche correlate con il mondo femminile e del romanzo L’ultimo respiro del corvo. L’omicidio Caravaggio.

 

Il loro domani, il nostro avvenire. Il ruolo dei genitori, il talento dei figli

Con la partecipazione di



Come aiutare i propri figli ad orientarsi nella scelta del corso di studi in una delle fasi più delicate della loro crescita? Come connettere le attitudini personali dei ragazzi con le loro aspettative (e con l’offerta formativa) in vista anche di un pieno sviluppo personale e professionale nel futuro? Sono queste alcune delle domande cui si cercherà di dare risposta nel webinar dedicato ai genitori, voluto da Mondadori Education in collaborazione con l’università Cattolica di Milano. Tra gli argomenti che verranno toccati, e che i genitori coinvolti potranno approfondire anche con domande e interazioni, come aiutare i ragazzi a scoprire le proprie attitudini, quali le skill oggi più richieste, come supportarli nella scelta di un corso di studi che ne sviluppi appieno le potenzialità.

 

Relatrice


Emanuela Confalonieri, psicologa, professore ordinario di psicologia dello sviluppo e dell'educazione, esperta in psicologia scolastica, direttore del CROSS (Centro di Ricerca sull’Orientamento e lo Sviluppo Socioprofessionale) e dell'Unità di Ricerca in psicologia scolastica dell'Università Cattolica di Milano.

 

Moderatrice


Silvia Brena, scrittrice, giornalista, con una lunga esperienza di direzione e vicedirezione di importanti testate femminili, quali Donna Moderna, Io Donna, Cosmopolitan. Oggi è CEO di Network Comunicazione, società specializzata nella creazione di content platform, e insegna scrittura strategica nell’ambito del master in Teorie e Tecniche della Comunicazione dell’università Cattolica di Milano e della Almed, (Alta Scuola di Media Comunicazione e Spettacolo), sempre alla Cattolica. Si occupa da sempre di trend globali, con particolare attenzione ai temi dell’inclusione e della diversity. È co-fondatrice, con la costituzionalista Marilisa D’Amico, dell’associazione no profit, Vox- Osservatorio italiano sui diritti, che si occupa di diffondere la cultura del diritto in Italia e che ha lanciato il progetto “Mappa dell’Intolleranza”, un progetto contro lo hate speech e la misoginia online, che mappa Twitter per individuare e geolocalizzare le forme di intolleranza e odio in Italia (www.voxdiritti.it). Collabora con Amnesty International, Action Aid, Emergency nella formazione dei volontari per la strutturazione di pratiche di contro- narrazione e narrazione alternativa per combattere i discorsi d’odio. È membro del Direttivo nazionale della Rete per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni di odio. Ha poi fondato e lanciato la community online www.workher.it, una piattaforma per implementare il lavoro femminile e per favorire i progetti di gender equality. 

È autrice di una serie di saggi su tematiche correlate con il mondo femminile e del romanzo L’ultimo respiro del corvo. L’omicidio Caravaggio.

 

Gabriele D’Annunzio oggi

Gli obiettivi


Poeta e romanziere, drammaturgo e novelliere, giornalista e memorialista, oratore e politico: la personalità di Gabriele D’Annunzio è moltiforme e poliedrica. Un segno della sua grandezza sta nel fatto che, a distanza di 160 anni dalla nascita, non è divenuto in alcun modo un classico da museo, bensì resta ancora autore vivo nella cultura attuale, capace al tempo stesso di accendere entusiasmi e provocare denunce.

Si parlerà di:

  • Una personalità poliedrica. Non esiste un solo D’Annunzio: la persona storica è unica, ma questa unicità si è manifestata in una notevolissima molteplicità di aspetti: il letterato (poeta, romanziere, novelliere, drammaturgo), l’oratore, il politico, l’uomo d’azione.

  • Personaggio mediatico. D’Annunzio si segnala anche come moderno personaggio mediatico che magistralmente impiega tutti gli strumenti della nascente cultura di massa per celebrare sé stesso, per segnalare ogni proprio gesto, ogni propria parola con il sigillo dell’eccellenza.

  • Straordinario interprete della svolta antipositivistica di fine Ottocento. D’Annunzio si è affermato come l’interprete europeo della svolta antipositivistica, spiritualistica, irrazionalistica e individualistica che si afferma nello scorcio dell’Ottocento e si sviluppa con le Avanguardie storiche, approdando alla Grande guerra, al fascismo e alla Seconda guerra mondiale. Nei primi decenni postunitari si decidono le sorti dell’intero Novecento e D’Annunzio è l’esponente sommo di questo processo storico-culturale, che lo pone in posizione preminente sulla scena nazionale per oltre cinquant’anni.

  • Formidabile officina letteraria. Bisogna riconoscere a D’Annunzio una vastissima competenza linguistica, da autentico virtuoso della parola: è lo scrittore italiano che conosce e usa il maggior numero di parole. Dispone di un’officina ineguagliata per competenza e raffinatezza.

  • Giudizio valutativo. La questione di giudizio valutativo è complessa. Tutto dipende da che cosa si chiede alla poesia. D’Annunzio appaga chi chiede alla poesia l’incantamento dei sensi e la fuga dal quotidiano. Chi, invece, assegna alla poesia non un ruolo edonistico di esaltazione emotiva, ma un ruolo conoscitivo di critica cognizione della realtà allora cerca di prendere le distanze da lui, pur avvertendone l’incombenza ineludibile.


 

Relatore


Gino Tellini, professore emerito di Letteratura italiana dell’Università di Firenze, ha fondato il Dottorato internazionale di ricerca in Italianistica e il Centro di Studi «Aldo Palazzeschi» dell’Università di Firenze. Insegna dal 1994 alla Italian School del Middlebury College (Usa, Vermont e California). Ha tenuto corsi per vari anni all’Università di Bonn. Si è dedicato a ricerche sulla civiltà letteraria dal Trecento al Novecento. Per Le Monnier Università/Mondadori Education ha pubblicato: Metodi e protagonisti della critica letteraria (2010, 2019); Letteratura italiana. Un metodo di studio (2011, 2014); Natura e arte nella letteratura italiana. Tra giardini, orti e frutteti (2015); Storia del romanzo italiano (2017); con Gino Ruozzi, ha curato il volume Didattica della letteratura italiana (2020).

 

Moderatore


Matteo Tasca, Redazione Umanistica Secondaria di secondo grado Mondadori Education

 

Dal nostro Catalogo

LETTERATURA ITALIANA

di Gino Tellini


Esistono molti manuali d'avviamento allo studio letterario, non di rado oscuri e prolissi. Qui invece importano, con rigore, la chiarezza e l'essenzialità, in controtendenza rispetto all'attuale e invadente primato dei gerghi tecnicistici. Non è vero che le cose complesse esigono un linguaggio indecifrabile: "parlare al prossimo - dice Primo Levi - in una lingua che egli non può capire è un antico artificio repressivo". Il libro è soprattutto destinato agli studenti della laurea triennale nelle Facoltà umanistiche, e oggi una sintesi, che voglia essere in accordo con le esigenze dell'offerta formativa, deve presentare dati concreti e chiari, su aspetti istituzionali estesi all'intero arco della nostra letteratura. Più in generale, il libro si raccomanda a quanti hanno desiderio d'una guida aggiornata, ispirata a criteri di limpidezza e solidità informativa. L'opera propone un canone molto selettivo, da san Francesco a Italo Calvino: una galleria di scrittori altamente significativi non solo per la realtà storica della nostra identità nazionale, ma per il loro ruolo di autentici maestri nel panorama internazionale. Determinante è il fatto che il lettore deve ripensare l'intero disegno della civiltà letteraria italiana, dalle origini al Novecento. Ripensarlo di secolo in secolo, nella sua linearità e nelle sue svolte, nelle sue connessioni interne e nella sua polimorfa mutevolezza, sempre in dinamica attinenza con la situazione politica. "Ci sono cose - sostiene Calvino - che solo la letteratura può dare coi suoi mezzi specifici".Il libro a stampa si integra, attraverso uno stretto rapporto funzionale, con quattro parti in edizione digitale, consultabili on line e scaricabili dal sito dell'Editore (La fabbrica del testo; Strumenti; Due itinerari di lettura; Questioni).
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STORIA DEL ROMANZO ITALIANO

di Gino Tellini


Questa Storia del romanzo italiano non offre soltanto un affollatissimo campionario di opere e di autori, bensì intende tracciare la carta d'identità e il diagramma (anche biografico) d'un genere umiliato e offeso, che è giunto a imporsi oggi come il prodotto più appetibile e seducente nel paesaggio letterario contemporaneo. Ma è stato un percorso accidentato: la storia della lenta e faticosa conquista d'un primato. Importa nondimeno avvertire che questo non è un repertorio da consultare, per misurare il valore delle presenze, né per lamentare il numero delle assenze. E neanche è un'enciclopedia, dove cercare ragguagli, notizie, informazioni su determinati autori. E neanche è una galleria di profili preconfezionati, come tante ce ne sono in giro. È bensì (lo dice il titolo) una storia che intende ricomporre linee, ragioni, connessioni, intrecci: propriamente un reticolato di rapporti e intersezioni. L'ideale destinatario del libro è un lettore desideroso di essere informato su come le cose si sono svolte, ma anche curioso di interrogarsi sul perché si sono svolte in quel modo, e non altrimenti.
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DIDATTICA DELLA LETTERATURA ITALIANA

di Gino Ruozzi, Gino Tellini


Argomento del libro è l'insegnamento della letteratura italiana nelle scuole superiori. Si rivolge a chi esercita quotidianamente questa professione e a chi desidera esercitarla, cioè agli studenti di Didattica della letteratura italiana nei corsi di Laurea Magistrale e, di riflesso, anche ai professori incaricati di questa disciplina. Per quanto il tema trattato implichi riflessioni e approfondimenti teorici, qui importa anzitutto offrire uno strumento utile, pratico e funzionale, che venga incontro alle esigenze di docenti impegnati nell'appassionante e difficile compito di trasmettere gli insostituibili valori della poesia a giovani distratti da mille curiosità, in una società che si è radicalmente trasformata nel corso degli ultimi anni. Le esigenze degli insegnanti sono tante e varie, perciò il volume raccoglie proposte e competenze di più autori. Nato all'interno dell'Adi (Associazione degli Italianisti) e dell'Adi-Sd (Adi-Sezione didattica), è frutto della collaborazione di un gruppo di colleghi uniti dal comune interesse per la didattica della propria disciplina. I diciotto capitoli affrontano questioni istituzionali (la periodizzazione, i generi, il canone, la lingua e la retorica, le biografie degli autori) e insieme considerano un'ampia gamma di convergenze (con le letterature straniere, la scienza, il diritto, le arti figurative, il cinema). Il lettore trova inoltre opportune indicazioni sui percorsi tematici e sulle tecnologie didattiche, sull'inclusione e sull'intercultura, sulla normativa scolastica e sul nuovo esame di Stato.
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SCRITTURE DELLA MIGRAZIONE

di Gino Tellini


La vocazione globale della letteratura italiana è documentata dal polifonico coro di voci che s’intrecciano in questo volume. Le scritture dei nostri connazionali espatriati in ogni parte del globo (dal Canada al Nord Africa all’Australia), rimasti fedeli alla lingua d’origine, si affiancano alle scritture degli stranieri che, giunti in Italia da Paesi lontani (dall’Argentina alla Russia alla Turchia), hanno adottato la lingua della terra che li ospita. Due parti, dall’Italia verso il mondo e dal mondo verso l’Italia. La prima parte, che va dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri, include autori pressoché sconosciuti insieme a nomi di alto rilievo. La seconda parte, che va dalla cosiddetta Guerra fredda alla cronaca attuale, si apre (con qualche eccezione) a un’anagrafe ignota. Per ogni versante, equamente, 24 autori. I 20 scrittori e le 4 scrittrici della prima parte sono equilibrati, altrettanto equamente, dalle 20 scrittrici e dai 4 scrittori della seconda parte. Conta anche la voce dei numeri.
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NATURA E ARTE NELLA LETTERATURA ITALIANA

di Gino Tellini


Ripercorrere le alterne vicende del giardino letterario in Italia significa tracciare il diagramma d'un mito che ha affascinato artisti e scrittori nel volgere dei secoli, ma al tempo stesso vuol dire riflettere sulla storia civile e culturale dei luoghi dove ha trovato attuazione quell'originale connubio di natura e arte che distingue lo speciale spazio del giardino. Il rapporto stretto tra la poesia e la natura che coinvolge l'interesse e le emozioni di tanti autori invita a riflettere sulla possibilità di leggere il paesaggio naturale al pari d'un componimento poetico. Il viaggio proposto in questo libro muove dal Trecento e giunge al Novecento, attraverso la lettura di brani classici, da Petrarca a Montale, attraverso l'Umanesimo fiorentino e il Rinascimento ferrarese, fino alla poesia contemporanea. Per ogni protagonista è dato risalto ai testi antologizzati, in modo da non perdere di vista la dinamica legata al tema del giardino, che come un filo rosso si dipana nel correre del tempo. I testi sono annotati e commentati, con selezionata proposta di pagine critiche, da sole sufficienti a suggerire un fondamentale catalogo bibliografico.
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METODI E PROTAGONISTI DELLA CRITICA LETTERARIA

di Gino Tellini


Il volume presenta un quadro articolato delle metodologie critiche più significative e più accreditate che hanno movimentato il dibattito sull'interpretazione dei testi letterari dal secondo Ottocento fino a oggi, con riferimento particolare, ma non esclusivo, alla situazione e alla letteratura italiana. Il che non significa che il riferimento sia ristretto ai confini nazionali, perché è fiorente un'italianistica anche oltralpe e oltreoceano, dall'Europa al Nordamerica. Il quadro è aggiornato, ma non schiacciato sul presente. Costante è stato il proposito di non restare prigionieri delle mode, con i loro relativi gerghi, che anche in questo campo s'inseguono con frenetico ritmo stagionale. Non per nulla la scelta è ampiamente retrospettiva e muove da De Sanctis, per giungere alle tendenze postfemministe e postcoloniali. Il passo della critica letteraria, per quanto in perenne rinnovamento, non va di corsa, anche se si vive in un'epoca ossessionata dal nuovo che incalza. Questa seconda edizione, oltre a offrire un sistematico aggiornamento bibliografico, con l'aggiunta di tre brani, brevi e magistrali (di Italo Calvino, Carlo Dionisotti, Natalia Ginzburg), si arricchisce di due nuovi capitoli: Biografia e poesia e Scrittori allo specchio. Autopresentazioni e interviste.
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Autobiografia e scrittura di sé tra antico e contemporaneo

Gli obiettivi


A partire dal passo del Convivio in cui Dante ricorda che «pare non licito» agli autori parlare di sé nelle loro opere, il seminario ripercorrerà vari modelli di scrittura dell’io nell’arco della letteratura italiana. Partendo dalla letteratura medievale e umanistica (Dante, Petrarca, Alberti, Guicciardini, Cellini) si passerà per le lettere di Tasso, le autobiografie di Goldoni e Alfieri, gli abbozzi di Leopardi, fino ad arrivare alle diverse forme autobiografiche del Novecento e primi anni Duemila, confrontando alcune delle opere più significative di un genere dai contorni assai sfumati. Infine si dedicherà uno spazio conclusivo a una riflessione sull’autofiction, dispositivo presente in molta letteratura contemporanea di grande successo.

Si parlerà di:

  • Forme di scritture dell’io. Verranno presi in considerazione i primi esempi di scrittura dell’io nella letteratura italiana, discutendo rapidamente sia l’esperienza di Petrarca (l’epistolario latino, ma soprattutto il Secretum), sia alcuni testi (da Alberti a Guicciardini) in cui l’operazione di racconto autobiografico avviene in maniera più diretta e meno costruita: in appunti privati e quasi segreti, in manoscritti destinati ad amici, in opere pensate per un pubblico allargato. 

  • I capolavori dell’autobiografia italiana. La sezione centrale del seminario sarà dedicata a proporre un percorso tra alcuni grandi esempi di scrittura autobiografica nella tradizione italiana: a partire ancora dalla Vita di Cellini e da alcune lettere di Tasso, si arriverà ai pilastri rappresentati dalle autobiografie di Goldoni e di Alfieri, e soprattutto agli abbozzi che si devono al giovane Leopardi, che tenta più volte il registro dell’autobiografia in prosa, in un rapporto complesso con la scrittura contemporanea della poesia. 

  • Dal moderno al presente: autobiografia e autofiction. La terza e ultima sezione sarà dedicata alla scrittura dell’io tra Novecento e primi anni Duemila, confrontando da un lato alcune delle opere più significative di un genere dai contorni assai sfumati: dal Notturno di D’Annunzio al Mestiere di vivere di Pavese, ancora ai rari scritti autobiografici di Calvino. D’altro canto, anche alla luce di recenti contributi critici, si dedicherà uno spazio conclusivo a una riflessione sull’autofiction, da Michele Mari a Emmanuel Carrère. 


 

Relatore


Emilio Russo insegna Letteratura italiana alla «Sapienza» Università di Roma. Tra le sue pubblicazioni: l’edizione commentata dell’Adone di Giovan Battista Marino (BUR, 2013), la Guida alla lettura della “Gerusalemme liberata” di Tasso (Laterza, 2014); la monografia Ridere del mondo. La lezione di Leopardi (Bologna, Il Mulino, 2017); l’edizione commentata dei Pensieri di Leopardi (Oscar Mondadori, 2022). Insieme a Giancarlo Alfano, Paola Italia e Franco Tomasi ha anche realizzato un manuale universitario di Letteratura italiana (2 voll., Mondadori, 2018) e un più agile Profilo di letteratura italiana. Dalle origini a fine Ottocento (Mondadori, 2021).

 

Moderatore


Matteo Tasca, Redazione Umanistica Secondaria di secondo grado Mondadori Education

 

Dal nostro Catalogo

LETTERATURA ITALIANA

di Giancarlo Alfano, Paola Italia, Emilio Russo, Franco Tomasi


I due volumi propongono un racconto della storia della letteratura italiana, dalle sue Origini fino alla fine dell'Ottocento, attraverso la selezione di autori e questioni fondamentali. Articolato in dieci epoche, il manuale si propone come uno strumento mirato agli studi universitari; offre dunque una trattazione avanzata dei momenti principali della tradizione letteraria, intrecciando in modo equilibrato la discussione storica con una lettura approfondita dei testi più rappresentativi. Uno spazio significativo è infine riservato ai classici maggiori, presentati e commentati in capitoli autonomi (10 nel primo volume, 10 nel secondo), e individuati come testi decisivi per il definirsi di un'identità culturale italiana.
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PROFILO DI LETTERATURA ITALIANA

di Giancarlo Alfano, Paola Italia, Emilio Russo, Franco Tomasi


Il manuale offre una sintesi della storia della letteratura italiana, dalle Origini fino alla fine dell'Ottocento, attraverso la selezione di autori e questioni fondamentali. Articolato in dieci epoche, si propone come uno strumento mirato agli studi universitari, in funzione della preparazione di un esame unico di letteratura italiana; presenta pertanto una trattazione essenziale dei momenti principali della tradizione letteraria, intrecciando la raccolta delle informazioni storiche con la proposta di alcuni tra i testi più rappresentativi. Uno spazio significativo è riservato agli autori maggiori, presentati e commentati in capitoli autonomi, e individuati come snodi decisivi per la costruzione di un'identità culturale italiana.
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Rileggere la letteratura italiana da un punto di vista multiculturale. Manzoni, Verga, Morante e Lahiri tra translinguismi e subalternità

Il translinguismo è, in senso stretto, la scrittura in almeno una lingua diversa da quella primaria. Per diverse ragioni, la letteratura italiana è particolarmente connessa all’immaginario translingue: essa nasce infatti al crocevia tra scrittura translingue in latino e scrittura in volgare e si sviluppa poi, per secoli, come straordinario repertorio letterario «deterritorializzato». Anche in seguito all’Unità d’Italia, mentre solo l’otto o dieci per cento della popolazione italiana capiva l’italiano, scrittori come Manzoni e Verga erano tecnicamente translingui, perché madre-lingua dialettali, e francofoni negli scambi sociali. La loro poetica, le loro opere, la loro stessa devozione e reinvenzione della lingua italiana vanno capite a partire da questa prospettiva e dall’urgenza di creare un repertorio espressivo adeguato alla modernità e al suo genere più rappresentativo: il romanzo. Adottare nell’insegnamento e nella lettura dei grandi classici di una nazione un punto di vista translingue non significa infatti solo acquisire chiavi di lettura finora ignorate. Significa anche accogliere la differenza e il riconoscimento reciproco come principi costitutivi di una comunità: una scommessa decisiva nel contesto delle classi italiane sempre più multiculturali.

Si parlerà di:

  • L’immaginario translingue nei Promessi sposi di Alessandro Manzoni: gli umili e la fuga di Renzo. Nei Promessi sposi Manzoni mette al centro del suo universo narrativo e simbolico i subalterni. Se il tema degli umili è stato ampiamente discusso, molto meno lo è stato il nesso – presente in molti personaggi del romanzo – tra spaesamento migratorio, povertà linguistica e vulnerabilità. 

  • L’immaginario translingue nei Malavoglia di Giovanni Verga: i vinti e l’addio di ’Ntoni. Al centro dei Malavoglia (1881) c’è l’immaginario translingue generato da una lingua ibrida, composta da un italiano medio in grado di accogliere al suo interno l’oralità dialettale siciliana. Di fatto, Verga inventa l’italiano parlato traducendo il dialetto in una lingua comunicativa media e, così facendo, colloca il plurilinguismo dialettale e popolare dell’intera Italia nel cuore della nascente identità nazionale. 

  • L’immaginario translingue nella Storia di Elsa Morante: il seme germogliante degli analfabeti Bella, Scimò e Useppe. La migrazione è un punto di vista privilegiato della Storia di Elsa Morante. Esso si incarna nella storia di Useppe e Ida, e nei grandi quadri di umanità in movimento del romanzo: sfollati, ebrei deportati, partigiani, famiglie emigrate a Roma. Il pathos dei subalterni è veicolato anche da un potente immaginario translingue, pensato da Morante come un repertorio dell’ampia coralità poliglotta non solo italiana, ma aperta anche ai linguaggio animale. 

  • L’immaginario translingue di In altre parole di Jhumpa Lahiri: la traduttrice e la metafora della lingua come vestito. Jhumpa Lahiri, madrelingua bengali indiano-americana, Premio Pulitzer, è una scrittrice, saggista e traduttrice translingue in inglese e in italiano. Dal 2012 al 2015, Lahiri vive stabilmente a Roma e, alla fine di questa esperienza, pubblica In altre parole: un mosaico di meditazioni sulla sua esperienza di apprendimento dell’italiano. I ventitré capitoli del libro sono altrettante meditazioni metaforiche intorno alla propria «autobiografia linguistica».


 

Relatrice


Tiziana de Rogatis (Napoli) insegna Letterature comparate all’Università per Stranieri di Siena. Ha scritto su Montale, la poesia europea e il modernismo. È l’autrice di Elena Ferrante. Parole chiave (e/o, Roma, 2018). Attualmente si occupa del rapporto tra trauma, migrazione e translinguismo in scrittrici italiane, francofone e anglofone.

 

Moderatore


Matteo Tasca, Redazione Umanistica Secondaria di secondo grado Mondadori Education

 

#leparolechesiamo, il futuro che costruiamo

Verso la costruzione di un mondo migliore. A partire da noi stessi, dalle nostre emozioni, dalle parole che ci servono per descriverci e per delineare un mondo più sostenibile.
Un mondo più gentile, più rispettoso, più equo.

Questo l’obiettivo del live streaming #le parole che siamo, il futuro che costruiamo di mercoledì 29 novembre alle 17,00.

Un evento per raccontare le caratteristiche del Nuovo Devoto-Oli 2024,  uno strumento indispensabile non solo per per migliorare le proprie competenze linguistiche, ma anche per diventare cittadini consapevoli e responsabili, proprio attraverso l'acquisizione e l'uso di un lessico corretto e adeguato.

Un evento per premiare chi ha vinto l’ultima edizione del concorso promosso dal Nuovo Devoto-Oli e dal Devoto-Oli Junior .
Nel solco del percorso compiuto e da compiere, focalizzandoci sulle parole dei bimbi e dei ragazzi, e sulla costruzione e accompagnamento verso un mondo più sostenibile.

Intervengono i linguisti Maurizio Trifone e Giuseppe Antonelli.
Presenta e modera Silvia Brena.

 

 

Relatori


Giuseppe Antonelli è professore ordinario di Storia della lingua italiana all'Università di Pavia, dove presiede il Centro per gli studi sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei. Scrive su «7» e «la Lettura» del «Corriere della Sera»; per molti anni ha raccontato storie di parole su Rai3 e Rai Radio3. Con Matteo Motolese e Lorenzo Tomasin ha curato la Storia dell'italiano scritto in sei volumi (2014-2021; premio Cesare Pavese per la saggistica); con la collaborazione di Giovanni Battista Boccardo e di Federico Milone, è stato curatore scientifico della mostra Dante. Un’epopea pop (Museo d’Arte della città di Ravenna). Tra i suoi ultimi libri: Volgare eloquenza (Laterza, 2017), Il museo della lingua italiana (Mondadori, 2018), Il mondo visto dalle parole (Solferino, 2020) e Il piacere del significante (Cesati, 2022). Per Einaudi ha pubblicato da poco Il Dante di tutti. Un'icona pop (2022) e per Mondadori Educatiom è co-autore, insieme a Emiliano Picchiorri e  Leonardo Rossi, della grammatica italiana La cura delle parole.

Maurizio Trifone è professore ordinario di Linguistica italiana all’Università di Cagliari. Ha condotto studi sul romanesco antico e moderno, sulle varietà substandard dell’italiano, sui linguaggi giovanili, sui dizionari e sulle tecniche lessicografiche.
Per Mondadori Education è autore di corsi di lingua italiana per stranieri e dei vocabolari  il Devoto-Oli dei Sinonimi e Contrari e il Nuovo Devoto-Oli.

 

Moderatrice


Silvia Brena, giornalista e scrittrice, oggi è CEO di Network Comunicazione, società specializzata nella creazione di content platform, e insegna scrittura strategica nell’ambito del master in Teorie e Tecniche della Comunicazione dell’università Cattolica di Milano e della Almed, (Alta Scuola di Media Comunicazione e Spettacolo), sempre alla Cattolica.
Si occupa da sempre di trend globali, con particolare attenzione ai temi dell’inclusione e della diversity, ed è membro del direttivo nazionale della Rete per il contrasto ai discorsi d’odio.

 

Le origini della letteratura italiana: dai primi testi in volgare agli esordi della scuola siciliana

Gli obiettivi


Le prime testimonianze del volgare italiano consistono in frammenti isolati provenienti da un universo linguistico che, per molti versi, ci risulta ancora profondamente misterioso. Attraverso i documenti disponibili, gli interventi tenteranno dunque di far luce su questa fase ‘protostorica’ della lingua e della letteratura italiane, esaminando innanzitutto le prime testimonianze in volgare, di stampo non solo giocoso ma anche giudiziario e quindi ufficiale. Seguirà poi una presentazione dei primi testi poetici in volgare italiano, perlopiù tradotti dal francese o dal provenzale, e del ruolo svolto dalla ‘poesia popolare’, anche attraverso l’analisi di un frammento di canzone riscoperto di recente. Infine, verrà presa in analisi la prima canzone di Giacomo da Lentini, Madonna, dir vo voglio.

 

Gli interventi


1. Le origini dell’italiano, di Pietro Trifone

I primi documenti del volgare italiano rappresentano una manifestazione casuale e affascinante di processi che erano in corso da tempo. Prima dell’anno 1000, per esempio, incontriamo un gioco di parole come l’Indovinello veronese, o una breve frase incisa alla buona sulla parete di una catacomba romana, o la trascrizione di testimonianze giudiziarie lette davanti a un giudice di Capua. Sono episodi isolati che ci fanno l’effetto di regali inattesi provenienti da un enorme pianeta linguisticamente quasi sconosciuto.

Si parlerà di:

  • I più antichi testi in volgare italiano. Verrà proposta una panoramica dei primi testi in volgare italiano, mettendone in evidenza la provenienza geografica, le caratteristiche materiali, il profilo degli autori, la fisionomia linguistica e contenutistica. 

  • Casi esemplari. Verranno analizzati nel dettaglio alcuni documenti delle origini, in particolare: l’Indovinello veronese (VIII-IX secolo), il graffito della catacomba romana di Commodilla (prima metà del IX secolo) e i placiti campani (960-963).


2. Traduzione e creazione poetica tra oralità e scrittura nelle origini della letteratura italiana, di Eugenio Burgio

La lezione si propone di presentare i primi testi poetici italiani, antecedenti alla scuola siciliana, usando come reattivo interpretativo due opposizioni concettuali, «traduzione vs creazione» e «oralità vs scrittura».

Si parlerà di:

  • I primi testi poetici come atti di traduzione. L’atto di traduzione (da testi francesi o provenzali) è rintracciabile in molti dei più antichi episodi di poesia italiana; si procederà, per brevi esempi, a indicare i modi e l’intensità di tale pratica (dalla versione diretta all’esercizio interdiscorsivo).

  • ‘Poesia popolare’? Il caso di «Fui eo, madre, in civitate, vidi onesti iovene». Il frammento di una ‘canzone di donna’ italoromanza, rintracciato recentemente, riapre la questione della «poesia popolare» alle origini della testualità lirica romanza (e italiana).


3. La prima canzone siciliana, di Lino Leonardi

La prima canzone del Notaio Giacomo da Lentini, Madonna, dir vo voglio, è un testo programmatico per tutta l’esperienza poetica siciliana, e in questo ruolo costituisce un punto di riferimento per la successiva tradizione lirica toscana.

Si parlerà di:

  • Lettura della canzone del Notaio. Il testo, che prende le mosse come traduzione di una precedente canzone in lingua d’oc, trasmette una visione del rapporto d’amore che seleziona alcuni temi del repertorio trobadorico, improntando ad essi la nuova esperienza lirica in un volgare italiano, alla corte imperiale di Federico II.

  • Echi nella poesia Toscana: Guittone vs Guinizelli. La fortuna della poesia siciliana, dopo la morte di Federico II, si realizza tra l’Emilia e la Toscana, dove costituisce il punto di riferimento per il rinnovamento della poesia d’amore nel nuovo contesto comunale.


 

Relatori


Pietro Trifone insegna Storia della lingua italiana nell’Università di Roma «Tor Vergata». Accademico della Crusca, si è occupato della dialettica tra norma e uso, per esempio in Pocoinchiostro. Storia dell’italiano comune (Il Mulino, 2017). Con Luca Serianni ha curato una Storia della lingua italiana in 3 volumi (Einaudi, 1993-1994). È presidente dell’ASLI (Associazione per la Storia della Lingua Italiana) e condirettore delle riviste «La lingua italiana» e «Carte di viaggio». È autore (con Emiliano Picchiorri e Giuseppe Zarra) del manuale L’italiano nella storia. Lingua d’uso e di cultura (Le Monnier Università, 2023).

Eugenio Burgio (1961) insegna Filologia romanza presso il Dipartimento di Studi umanistici dell’Università Ca’ Foscari Venezia; si è occupato di agiografia e testi religiosi in volgare, di temi di antropologia storica, di letteratura cavalleresca nella Francia tardo-medievale (XIV-XV secolo), della ricezione di testi e temi mitici medievali nel Moderno; recentemente ha lavorato su temi di traduttologia, in vista della traduzione della Queste del saint Graal (2023). Da una ventina di anni lavora all’edizione digitale del Devisement dou monde, e a temi relativi alla posizione della critica del testo nelle Digital Humanities. È autore (con Laura Minervini e Lino Leonardi) del manuale Filologia romanza. Critica del testo, linguistica, analisi letteraria (Le Monnier Università, 2023).

Lino Leonardi insegna Filologia romanza alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Si è occupato principalmente della poesia italiana delle origini, dei volgarizzamenti, del romanzo arturiano in prosa francese, delle traduzioni della Bibbia, di metodo filologico e di Digital Humanities. Per Mondadori ha pubblicato un manuale di critica testuale (2022). È socio dell’Accademia della Crusca e direttore della Fondazione Ezio Franceschini di Firenze. È autore (con Laura Minervini e Eugenio Burgio) del manuale Filologia romanza. Critica del testo, linguistica, analisi letteraria (Le Monnier Università, 2023).

 

Moderatore


Matteo Tasca, Redazione Umanistica Secondaria di secondo grado Mondadori Education

 

Dal nostro Catalogo

L'ITALIANO NELLA STORIA

di Pietro Trifone, Emiliano Picchiorri, Giuseppe Zarra


Se nell’età di Dante si avvia l’affermazione di una varietà di prestigio fondata sul toscano letterario, e nel Rinascimento si realizza il consolidamento di quel modello con la sua sistemazione normativa, solo dopo l’Unità si pongono le basi per l’estensione dell’italiano dall’uso scritto di una minoranza colta all’uso scritto e parlato dell’intera comunità nazionale. Lo schema «toscano antico → italiano scritto → italiano scritto e parlato» va naturalmente interpretato alla luce delle dinamiche presenti nelle diverse aree linguistiche, nei diversi gruppi sociali, ambienti culturali e contesti comunicativi. In un processo così articolato, straordinarie imprese individuali come la Commedia dantesca o i Promessi Sposi manzoniani e grandi eventi storici come la diffusione della stampa o l’unificazione nazionale hanno accelerato e orientato il cambiamento linguistico, che oggi passa anche attraverso Internet e le scritture digitate. I principali fattori macrostorici costituiscono i centri di gravità o i punti di sintesi delle varie microstorie regionali e sociali.
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FILOLOGIA ROMANZA

di Lino Leonardi, Laura Minervini, Eugenio Burgio


La filologia romanza in quanto critica testuale studia gli antichi manoscritti e offre alla lettura contemporanea i testi medievali, fondamento sia dell’analisi linguistica sia della storiografia letteraria. Per raggiungere questo obiettivo, si interroga sulle trasformazioni dei testi nel tempo e su come essi costituiscono una tradizione, da una generazione all’altra, da un’epoca all’altra. Questo manuale conduce attraverso il percorso che dalla lettura dei manoscritti e dallo studio delle diverse condizioni materiali dell’oggetto-libro porta alla trascrizione e all’interpretazione dei testi per definire le tappe della loro storia, fino al confronto tra le diverse testimonianze e alla proposta di un’edizione che rappresenti la complessità di questa tradizione. La critica del testo appare così come uno strumento imprescindibile per la comprensione della cultura letteraria.
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