L'esilio opera una profonda e dolorosa frattura nella vicenda biografica di Ovidio, e ciò non è senza conseguenze anche per l'opera poetica. E tutta via la contrapposizione tra il brillante cantore della vita galante nella capitale del mondo e il triste e querulo esule ai confini della barbarie, va considerata con alcune cautele: accanto ai fondamentali dati biografici, infatti, è necessario sottolineare il significato e l'importanza di una precisa intenzione poetica. I primi tre libri delle Epistulae ex Ponto costituiscono una raccolta fortemente unitaria da un punto di vista cronologico: cardine della raccolta, e in particolare del secondo libro, è la data del trionfo di Tiberio sull'Illirico, il 23 ottobre del 12 d.C. Da un punto di vista formale, invece, la novità esteriormente più rilevante delle Epistulae ex Ponto rispetto ai Tristia è l'indicazione esplicita del destinatario e l'evidente intenzione del poeta di dare alla raccolta una fisionomia organica, creando quindi un'unità ben regolata, secondo procedimenti tra i più consueti in poesia ellenistica ed augustea.
Anno: 1970
C. VALERI FLACCI ARGONAUTICON LIBER VII
L'opera di Valerio Flacco ha come principale modello il poema di Apollonio Rodio; in particolare il settimo libro corrisponde in gran parte al terzo libro di tale modello. Il tema è la nascita della passione di Medea, figlia di Eeta re del Ponto, per il Giasone. All'eroe greco, approdato nella terra di Medea per conquistare il vello d'oro, il crudele Eeta impone di affrontare una prova terribile, superata la quale si dichiara disposto a cedergli il vello d'oro. Le divinità che proteggono Giasone si vedono costrette a ricorrere a Venere e ai suoi inganni per far innamorare di lui Medea, la quale, essendo una potente maga, fornirà allo straniero un aiuto decisivo. L'intero libro è dedicato alla descrizione della vicenda d'amore, che sfocerà nell'aiuto prestato a Giasone e nel conseguente superamento della prova. Il volume offre nell'introduzione un'analisi attenta di tutte le problematiche relative al settimo libro del poema di Valerio Flacco nonché un'edizione con testo critico e traduzione.
SINDACATI E IMPRENDITORI
Il volume ricostruisce la storia dei movimenti sindacali e delle rappresentanze di interesse degli imprenditori in Italia dal 1943 alla fine del XX secolo con particolare attenzione alle dinamiche di relazione fra le due parti e al ruolo dei governi in tali relazioni. Il testo propone un approccio innovativo, di tipo relazionale, all'argomento, che l'autore vede come la complessa intersezione di linee di ricerca interdisciplinari. Le fasi cruciali della storia nazionale fanno da sfondo a questa analisi.
RISORGIMENTO E PAESE REALE. RIFORME E RIVOLUZIONE A LIVORNO E IN TOSCANA (1830-1849)
Il 10 e 11 maggio del 1849, a Livorno, si combattè contro 12.000 austriaci inviati allo scopo di riportare l'ordine asburgico in Toscana. Qualche centinaio di uomini, tra i quali ufficiali democratici italiani e stranieri, repubblicani toscani, artigiani, commercianti, lavoratori, intellettuali, sacerdoti livornesi si batterono per l'indipendenza e la libertà italiana. La rete democratica si era costruita nel vivo di processi che, come in tutta Europa, avevano messo a fuoco idee e contraddizioni senza precedenti. A Livorno, centro di scambi economici e culturali e di una grande tradizione intellettuale, il sentimento della Nazione era emerso, tra riformismo e rivoluzione, dalle tensioni sociali ed economiche dipendenti dalla modernizzazione europea, formando quadri dirigenti popolari capaci di divenire ufficiali e soldati del piccolo esercito. Alla resistenza guardarono tutti coloro che, in Toscana e altrove, avevano sperato e lottato per la democrazia, in continuo contatto con quei protagonisti.
ALLA RICERCA DELL’ITALIA LIBERALE
Il volume è la riedizione di uno dei capolavori della storiografia italiana del XX secolo, l'opera forse più significativa di Alberto Aquarone. Esso consiste in una raccolta di scritti usciti in occasioni diverse, che rivela tuttavia una ispirazione unitaria, sintetizzata ed espressa nelle considerazioni finali, e conserva ancora oggi la sua validità per i problemi posti e il modo di affrontarli: da essa emerge un giudizio positivo sull'opera della classe dirigente liberale del periodo risorgimentale e unitario. Dall'aspetto religioso-politico, in senso anti-romano, riguardante il giansenismo, si passa alla questione di Roma e alla laicità dello Stato liberale, ai problemi della sua organizzazione e ad alcune vicende e momenti di crisi politica, per arrivare infine a una valutazione complessiva della storia nazionale, una sorta di bilancio storiografico del cammino travagliato percorso dall'Italia dal Risorgimento alla Resistenza e al dopoguerra.
PROFESSIONI E LIBERI PROFESSIONISTI IN ITALIA DALL’UNITA’ ALLA REPUBBLICA
Le libere professioni costituiscono una forza cruciale nella società contemporanea: lo suggerisce anzitutto il senso comune e lo confermano le analisi e le riflessioni dei sociologi e degli storici, che sulla galassia dei professionisti si sono soffermati con sempre maggiore attenzione soprattutto nell'ultimo quindicennio, anche in Italia. Il volume intende appunto valersi in modo interdisciplinare dei metodi della sociologia e della storia e di una ormai consolidata stagione di studi sui professionisti, per mettere a fuoco il percorso delle professioni liberali in Italia dall'Unità alla Repubblica. Dell'Italia contemporanea i professionisti sono stati attori importanti, e la trattazione ne illustra il contributo come gruppo, le relazioni con il potere politico, l'interazione con altri membri della società, l'apporto alla cultura e al sistema politico nazionale.
I PARTITI POLITICI IN ITALIA DAL 1848 AL 1924
Uscito in prima edizione nel luglio 1945, a tre mesi dalla Liberazione, per i tipi di Le Monnier, con il titolo I partiti politici nella storia d'Italia, il volume ha avuto numerose ristampe e nuove edizioni, divenendo un classico della nostra storiografia. Al suo apparire, infatti, l'opera offrì per la prima volta un quadro panoramico convincente della formazione e della trasformazione dei partiti dalla Destra storica all'Aventino: non senza andare più indietro, ricollegandosi al filone di Pensiero e azione del Risorgimento del Salvatorelli, con l'intento di fissare il concetto di partito e di delimitare il rapporto tormentato fra Risorgimento e democrazia.
MILANO CAPITALE SANITARIA. MODELLI IDEALI, ORGANIZZATIVI, ASSISTENZIALI, SCIENTIFICI (1881-1950)
Prendendo a riferimento il periodo che intercorre tra l'Expo milanese del 1881 e l'esplosione, a metà del secolo scorso, del «miracolo economico», il volume illustra il ruolo di Milano quale «capitale sanitaria» d'Italia. Sia un'antica tradizione assistenziale che il retaggio illuminista di una «medicina politica» hanno infatti guadagnato a Milano una posizione di apripista nella capacità di collegare riforme e sia, nella creazione di istituzioni scientifico-umanitarie in anticipo o al passo coi tempi, nell'applicazione della scienza a tecniche e pratiche mediche d'avanguardia. Ciò ha significato che, in parallelo al formarsi del mito della «capitale morale», Milano ha esercitato un'azione di guida etico-politica nel terreno della sanità per tutto il Paese. Ed è un primato che in qualche modo sopravvive, se gli ultimi governi italiani, di opposto orientamento politico, hanno chiamato due medici milanesi, Umberto Veronesi e Girolamo Sirchia, a ricoprire l'incarico di ministro della Sanità.
LA LOTTA POLITICA IN ITALIA. IDEE, MOVIMENTI, PARTITI E PROTAGONISTI DALL’UNITA’ AL FASCISMO
Il distacco storico, l'originalità nell'impostazione, l'efficacia della sintesi fanno di quest'opera un classico. Capace com'è di mettere insieme per ogni tema trattato le voci della polemica politica, della pubblicistica coeva, della prima ricostruzione storica fino alle variegate interpretazioni storiografiche.
LA SICILIA MODERNA DAL VESPRO AL NOSTRO TEMPO
Lo sbarco alleato del luglio 1943 e la liberazione della Sicilia dal fascismo restituirono l'isola ad una vita politica subito caratterizzata da vari propositi di indipendenza dall'Italia, che trovarono espressione organizzata nel MIS, Movimento per l'Indipendenza della Sicilia. La cultura storica si schierò lungo le linee dello scontro fra separatisti e unitari, fra chi leggeva tutto il passato dell'isola come il desiderio ora appagato ora represso di indipendenza e chi interpretava la partecipazione della Sicilia alla costituzione ottocentesca dello Stato nazionale come l'esito di un processo secolare di partecipazione ai valori 'occidentali' ed europei. Nei decenni successivi, la lettura sicilianista - anche per il rapido estinguersi del separatismo - perdeva il confronto con la Sicilia 'europea': la storiografia vincente si liberava presto dei topoi di una Sicilia marginale, arretrata, 'separata' e restituiva all'isola il volto autentico di una terra di città e di regni la cui originalità e dinamismo si confrontavano con gli sviluppi di lungo periodo dell'Italia e dell'Europa. Negli anni Novanta, esito della decolonizzazione e dell'emergere sullo scenario internazionale del Sud dell'Europa, si è affermato il bisogno di una lettura che si lasci alle spalle il dualismo romantico-cristiano di Occidente e Oriente e sappia interpretare i tratti di una geopolitica mediterranea e non solo euro-occidentale della Sicilia. Le pagine di questa breve sintesi, che va dal Trecento al Novecento, vogliono essere un invito a questa lettura desiderata.