Uomo, ambiente e pandemie: dove stiamo andando?
di Ylenia Nicolini
La risposta all’attuale pandemia da COVID-19 si è concentrata soprattutto sulle misure di contenimento e trattamento, che hanno tuttavia portato con sé un drammatico impatto sociale ed economico. Come in molti casi, però, la prevenzione è l’arma più efficace. È possibile prevenire una pandemia? Non lo si sa con certezza, ma il primo passo in questa direzione è la conoscenza delle condizioni che favoriscono la comparsa e la diffusione delle zoonosi.
Che cosa si intende con “zoonosi”? Si intende un’infezione o malattia che può essere trasmessa, direttamente o indirettamente, tra gli animali (selvatici o domestici) e l’uomo, per esempio attraverso il consumo di alimenti contaminati o il contatto con animali infetti. Tra le malattie di origine zoonotica che hanno colpito gli esseri umani negli ultimi decenni troviamo: l’AIDS (sindrome da immunodeficienza acquisita), provocata dal virus dell’immunodeficienza umana (HIV); l’influenza aviaria; l’Ebola; la SARS (sindrome respiratoria acuta grave); la MERS (sindrome respiratoria del Medio Oriente) e la recentissima COVID-19. Le zoonosi, il cui ospite definitivo è sempre un essere umano, possono essere suddivise in tre gruppi:
- malattie trasmesse direttamente, per le quali l’ospite serbatoio (un animale che, non venendo danneggiato in modo grave dal patogeno, ne permette il mantenimento nella popolazione) trasmette l’agente infettivo (un virus, un batterio, o un fungo) direttamente all’ospite definitivo;
- malattie trasmesse da vettori (il vettore consente il passaggio dell’agente patogeno dall’animale all’ospite definitivo);
- malattie causate da parassiti (nematodi o protozoi).
In genere, gli ospiti serbatoio sono rappresentati da diverse specie di roditori, pipistrelli, carnivori, uccelli, rettili e primati non umani, mentre i vettori includono per esempio zanzare, zecche, uccelli, o piccoli mammiferi. Quando un essere umano entra in contatto con una specie serbatoio si può verificare il cosiddetto “salto di specie” (spillover), grazie al quale il patogeno, evolvendosi, acquisisce la capacità di infettare, riprodursi e trasmettersi all’interno della specie umana. Ciò significa che più persone entreranno in contatto con un certo patogeno, più sarà probabile che esso riesca a infettare e ad adattarsi agli esseri umani, per poi acquisire, in ultimo, la capacità di trasmissione da uomo a uomo. Se si pensa che i soli mammiferi ospitano almeno 320 000 virus sconosciuti, risulta evidente che gli animali selvatici costituiscono un vastissimo serbatoio di agenti patogeni.
Seppur le zoonosi siano sempre esistite, la loro frequenza e diffusione geografica sono in continuo aumento, con conseguente crescita della probabilità di epidemie e pandemie nella popolazione umana. Quali sono le potenziali cause dell’intensificarsi del rischio di zoonosi?
La comparsa di una malattia zoonotica è un processo articolato: se da un lato le interazioni tra ospite, vettore e patogeno sono di per sé complesse, dall’altro possono essere influenzate dalle condizioni ambientali. Ed è proprio lo squilibrio nel rapporto uomo-ambiente a fornire quelle condizioni che permettono agli agenti patogeni di espandersi e adattarsi a nuove nicchie ecologiche. Il crescente impatto antropogenico sugli ecosistemi, causa indiretta dell’aumento del rischio epidemico, include fattori ambientali e socioculturali quali i cambiamenti nell’uso del suolo, la perdita di biodiversità, il commercio e consumo di fauna selvatica, l’intensificazione della produzione animale, l’aumento demografico, la povertà persistente, i viaggi e gli scambi commerciali internazionali, l’inquinamento, i cambiamenti climatici globali. In che modo questi fattori possono influire sulla comparsa di nuove zoonosi?
Cambiamenti nell’uso del suolo: frammentazione e degradazione degli habitat naturali
Perdita di biodiversità
L’impatto dell’uomo sugli ecosistemi naturali ha messo a rischio di estinzione circa 1 milione di specie animali e vegetali, e tale perdita di biodiversità può incentivare la trasmissione di patogeni in vari modi: 1) amplificando la diffusione degli ospiti serbatoio (conseguente la perdita di specie predatrici); 2) aumentando la densità di popolazione dei vettori; 3) aumentando i tassi di incontro tra vettori e animali serbatoio o tra questi ultimi. In queste condizioni, grazie a cui i patogeni si diffondono con più facilità, le probabilità di incontro con un animale (o un vettore) infetto sono maggiori, e il rischio di trasmissione del patogeno al bestiame o all’uomo aumenta.
Commercio e consumo di fauna selvatica
Intensificazione della produzione animale
Conclusione
Per queste e altre ragioni, la nostra salute dipenderà sempre più dai nostri sforzi nel ripensare al nostro rapporto con la natura e nel ridurre il tasso di cambiamento climatico.
Sitografia:
Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe)
ISS
efsa (European Food Safety Authority)
What causes pandemics like COVID-19? (video)
Strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030 (video)
Il fenomeno dello spillover (video)
Bibliografia:
Bonilla-Aldana, D. K. et al., “Revisiting the one health approach in the context of COVID-19: a look into the ecology of this emerging disease”, Adv Anim Vet Sci, 8(3), 234-7, 2020.
Ferreira, M. N. et al. “Drivers and causes of zoonotic diseases: an overview”, Parks, 27, 2021.
Jones, K. E. et al., “Global trends in emerging infectious diseases”, Nature, 451(7181), 990-993, 2008.
Morens, D. M. et al., “The origin of COVID-19 and why it matters”, The American journal of tropical medicine and hygiene, 103(3), 955-959, 2020.
Ostfeld, R. S. “Biodiversity loss and the rise of zoonotic pathogens”, Clinical Microbiology and Infection, 15, 40-43, 2009.
Schmeller, D. S. et al., “Biodiversity loss, emerging pathogens and human health risks”, Biodiversity and Conservation, 29, 3095–3102, 2020.
Tizaoui, K. et al., “Update of the current knowledge on genetics, evolution, immunopathogenesis, and transmission for coronavirus disease 19 (COVID-19)”, International Journal of Biological Sciences, 16(15), 2906, 2020.