Perché risolvere la crisi climatica non è come richiudere il buco dell’ozono

di Chiara Anzolini
  • Obiettivo primario: 13 - Lotta al cambiamento climatico
  • Materie: Chimica, Scienza della Terra

Perché risolvere la crisi climatica non è come richiudere il buco dell’ozono

Il buco dell’ozono si chiuderà a metà di questo secolo. Già da qualche anno le anticipazioni della comunità scientifica lasciavano ben sperare nella risoluzione positiva di quest’emergenza, ma ora finalmente ne abbiamo la conferma: le analisi più recenti e approfondite mostrano infatti una solidità senza precedenti, come emerso dal rapporto Scientific Assessment of Ozone Depletion: 2022, pubblicato all’inizio dell’anno dall’UNEP e dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale.

 
L’ozonosfera è quello strato dell’atmosfera terrestre in cui si accumula l’ozono, un gas serra che funge da filtro e ci protegge dalle radiazioni ultraviolette provenienti dal sole. Negli anni ‘80 del secolo scorso alcuni scienziati hanno scoperto che l’ozonosfera si stava assottigliando, in particolare ai Poli, creando il cosiddetto buco dell’ozono. Senza la protezione dell’ozonosfera si rischia di ricevere più radiazioni nocive, e di aumentare quindi la probabilità di tumori alla pelle.

Si è poi capito che a causare il buco dell’ozono era l’inquinamento, e in particolare il rilascio in atmosfera dei clorofluorocarburi (CFC), sostanze contenute nei refrigeranti per frigoriferi e nelle prime bombolette spray. I CFC si diffondevano in modo uniforme attorno a tutto il pianeta e, dopo essere entrati in contatto con la radiazione solare, l’atomo di cloro in essi contenuto si liberava e andava a reagire con l’ozono presente negli strati alti dell’atmosfera, causandone una riduzione.

Una volta identificata la causa e lanciato l’allarme seguirono riunioni internazionali, trattati e regolamenti che portarono nell’arco di pochi anni alla firma del Protocollo di Montréal, un’intesa internazionale sottoscritta da 46 Paesi, che bandiva la produzione e l’utilizzo dei CFC. Oggi possiamo dire che il Protocollo di Montréal è stato un successo sia scientifico che politico, ma perché non riusciamo ad ottenere un accordo simile anche per far fronte alla crisi climatica?

Uno dei motivi è che, a differenza della crisi climatica, l’emergenza dell’ozono è stata fin da subito presa seriamente sia dalla società civile che dalla politica. Il motivo principale, però, è che la crisi climatica è una crisi sistemica. Se all’epoca, infatti, bastava sostituire i CFC con alternative che non distruggessero l’ozono, ora dobbiamo decarbonizzare l’intero sistema di sviluppo globale: le alternative ai combustibili fossili ci sono, ma non tutte sono oggigiorno disponibili sul mercato.

Inoltre, la messa al bando dei CFC era stata una decisione indolore per i singoli cittadini, mentre la risposta alla crisi climatica prevede uno sforzo sia collettivo sia individuale. Per fare un esempio, quante persone sarebbero realmente disposte a rinunciare all’auto e alla possibilità di spostarsi in autonomia? Arginare la crisi climatica è più complesso perché richiede un cambio paradigmatico delle nostre esigenze, della nostra idea di sviluppo globale e soprattutto della nostra idea di felicità.

 

Attività da proporre alla classe

La piattaforma Ozone Watch della NASA consente il monitoraggio, la consultazione, il download e la condivisione di dati, immagini e video sullo strato di ozono dell’atmosfera, in particolare sul buco dell’ozono. Divisi in gruppi di 3-4 studentesse/studenti osservate questa animazione giornaliera dello strato di ozono al Polo Sud riferita al 2022 e rispondete alle seguenti domande:

  1. Durante quali mesi si registrano i valori massimi e in quali mesi i valori minimi di ozono?

  2. Per quanti mesi dura in genere il buco dell’ozono?


Sapendo che l’unità Dobson è l’unità di misura utilizzata per indicare lo spessore della colonna di ozono, osservate la mappa odierna dell’ozono sopra l’Antartide e stimate:

  1. L’intervallo di unità Dobson in corrispondenza del Polo Sud e poi sul resto della mappa.