Dal sorriso alla risata: viaggio all’origine delle nostre espressioni

di Ylenia Nicolini
  • Materie coinvolte: Biologia

Dal sorriso alla risata: viaggio all’origine delle nostre espressioni

«Chi ha il coraggio di ridere è padrone del mondo» diceva Giacomo Leopardi. La risata e il sorriso, mezzi infallibili per esprimere le emozioni fin dai primi mesi dopo la nascita, hanno un ruolo cruciale nelle interazioni con gli altri. Ogni giorno, queste espressioni facciali aiutano a promuovere la coesione sociale, lo sviluppo delle abilità cognitive e socio-emotive, nonché il benessere del nostro corpo e di chi ci circonda. Presenti soprattutto durante gli scambi affettivi, le risate e i sorrisi nascondono un significato positivo in tutte le culture umane. Ma perché sorridiamo? Come si sono evolute queste espressioni facciali?

Fu Charles Darwin il primo a ipotizzare una continuità tra le espressioni facciali umane e quelle degli altri animali (The Expression of Emotion in Man and Animals, 1872); in particolare, egli notò molteplici somiglianze tra il sorriso e la risata umani e alcune espressioni facciali delle scimmie antropomorfe (come gli scimpanzè) e di altre specie di primati come i cebi e i macachi. Quando le madri di scimpanzè fanno il solletico ai propri cuccioli, questi ultimi emettono particolari vocalizzazioni accompagnate dalla tipica play face (faccia da gioco), espressione simile a una risata, che si ripresenta in contesti simili come il gioco solitario o con i compagni (Figura 1).

 
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Figura 1. Esempio di play face o faccia da gioco. Questo giovane maschio, fotografato nel Gombe National Park (Tanzania), sta giocando con il proprio fratello di qualche anno più giovane.

Queste osservazioni hanno portato gli scienziati a proporre due ipotesi distinte sull’evoluzione della risata e del sorriso negli esseri umani: 1) queste espressioni umane si sono evolute entrambe da espressioni facciali primordiali di affetto positivo; 2) queste espressioni umane si sono originate da espressioni facciali primordiali diverse fra loro.

I primi studiosi sostenevano che il sorriso non fosse altro che una “forma diminutiva” della risata e che entrambe le espressioni fossero un’eredità della play face dei primati, un’espressione affiliativa usata soprattutto per comunicare ai conspecifici che “è solo un gioco e quindi non si vuole ferire per davvero”. Segnalando le “buone intenzioni” di chi la esegue, questa espressione facciale riflette la funzione socio-positiva che il sorriso e la risata hanno nella nostra specie. Tuttavia, molti scienziati sostengono che la play face abbia assunto il significato di sorriso/risata solo all’interno della nostra specie, quindi dopo la divergenza dai nostri antenati antropomorfi.

La seconda ipotesi sostiene infatti che il sorriso e la risata abbiano avuto un’origine filogenetica distinta: il sorriso si sarebbe evoluto da una particolare espressione facciale dei primati, il silent bared-teeth (sorriso a denti stretti, Figura 2), utilizzata soprattutto per segnalare paura o esprimere il desiderio di riconciliazione.

 
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Figura 2. Esempio di silent bared-teeth> (sorriso a denti stretti) eseguito da un bonobo maschio presso il Santuario Lola Ya Bonobo (Repubblica Democratica del Congo).

Essendo un’espressione tipicamente asimmetrica, ovvero prodotta il più delle volte dagli individui subordinati verso i dominanti in segno di sottomissione, ha dato origine all’Ipotesi dell’Asimmetria di Potere (Power Asymmetry Hypothesis). Tuttavia, nelle specie con rapporti gerarchici più rilassati, la stessa espressione è prodotta in modo simmetrico tra i vari individui come a rappresentare un segno di rassicurazione. In queste stesse specie, inoltre, la play face non è riservata alle situazioni di gioco, ma viene impiegata anche durante la interazioni amichevoli. Ciò significa che la play face e il silent bared-teeth sono in parte sovrapponibili nelle specie tolleranti di primati, proprio come il sorriso e la risata negli esseri umani moderni. Supponendo che le strutture sociali degli esseri umani ancestrali fossero egalitarie, è stato ipotizzato che anche nella nostra specie, una maggiore flessibilità nelle gerarchie di dominanza, abbia coinciso con una sovrapposizione del sorriso e della risata, nonostante il primo si sia originato dal silent bared-teeth e la seconda dalla play face.

 

Attività da proporre alla classe

Di recente, gli scienziati Davila-Ross e Dezecache hanno messo in discussione l’Ipotesi dell’Asimmetria di Potere. Viceversa, hanno proposto l’Ipotesi della Complessità e Continuità Filogenetica, secondo cui il sorriso e la risata umani sarebbero nati entrambi nel contesto del gioco e avrebbero, quindi, un’origine comune, precedente la comparsa dei moderni esseri umani. Dopo aver letto il paragrafo “Complexity and Continuity Hypothesis of Laughter and Smiles” (p.5) dell’articolo The Complexity and Phylogenetic Continuity of Laughter and Smiles in Hominids sottolinea nel testo le evidenze a supporto di questa ipotesi e prepara una presentazione multimediale che ne illustri le principali.

 

Sitografia

Bibliografia

Davila-Ross, M., & Dezecache, G. (2021). The complexity and phylogenetic continuity of laughter and smiles in hominids. Frontiers in Psychology, 12, 2065.

Kavanagh, E., Kimock, C., Whitehouse, J., Micheletta, J., & Waller, B. M. (2022). Revisiting Darwin's comparisons between human and non-human primate facial signals. Evolutionary human sciences, 4.