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COME SI LEGGE UN'OPERA D'ARTE

Omar Calabrese

Ciascun capitolo di questo volume ha un titolo riferito a un argomento semiotico e un sottotitolo tra parentesi che verte sulla lettura di un'opera o di un tema iconografico reinterpretato semioticamente. Le due impostazioni convivono in maniera voluta e programmata, secondo un'architettura coerente e unitaria, che si basa su alcuni principi generali e su un concetto pedagogico. Primo: l'analisi semiotica dei testi visivi (e di quelli artistici in particolare) non può essere fondata su una teoria specifica, astratta e autonoma, ma utilizza gli strumenti della semiotica generale allo scopo di descrivere, interpretare ed eventualmente spiegare i singoli fenomeni di cui si occupa (nel nostro caso, le opere d'arte costituite da immagini). Secondo: i risultati non sono mai pure «applicazioni», bensì estensioni o riformulazioni della teoria, in ragione della natura specifica del mezzo espressivo utilizzato, il quale, per la sua particolarità, la mette alla prova, la interroga, ne cerca i limiti e le carenze, la falsifica. Terzo: ogni opera d'arte (o quanto meno ogni corpus di opere costruito coerentemente) costituisce inevitabilmente anche la teoria di se stessa, perché mette in scena, in modo più o meno nascosto, i principi che la fondano. Le analisi presentate, quindi, sono tutte orientate a mettere in luce il fatto che l'arte è un oggetto teorico, del quale si può delineare lo statuto e i protocolli di ricerca che gli sono più adatti. I casi analizzati nel volume sono intesi come esemplari: lo scopo è quello di rendere familiare, a lettori non esperti di fatti artistici, la lettura delle opere d'arte, e in parallelo, a quelli non esperti di semiotica, ma avvezzi invece alla storia dell'arte, le possibilità euristiche offerte da una metodologia inusuale per questo campo di studi.

Autore/i e indice

L'autore

Omar Calabrese è professore ordinario di semiotica presso l’Università di Siena. Ha tenuto corsi in molte e prestigiose università straniere. Collabora al «Corriere della Sera». È direttore della Scuola Superiore di Studi Umanistici dell’Università di Siena. Ha diretto le riviste «Alfabeta», «Rivista Illustrata della Comunicazione», e «Metafore», e ha fondato «Carte semiotiche». Fra le sue pubblicazioni più note: Il linguaggio dell’arte (1985), L’età neobarocca (1987), Mille di questi anni (1992), Breve storia della semiotica (2001), alcuni dei quali tradotti in dieci lingue.

Indice

Introduzione; 1. L’illusione di realtà (Strategie di simulazione spaziale nei bodegones di Sánchez-Cotán); 2. La ridefinizione della semiotica del mondo naturale (L’infinito in due quadri di Turner); 3. Lo sguardo in pittura: un’economia dell’enunciazione; 4. La soglia: come l’articolazione dello spazio struttura la narrazione (Il tema dell’Annunciazione); 5. Il figurativo e il figurale (Rappresentare l’acqua, ovvero: come si «liquida» la rappresentazione); 6. La rappresentazione pittorica del tempo; 7. La figurativizzazione delle passioni (Questioni teoriche nella rappresentazione della morte); 8. La rappresentazione delle passioni (La Veronica di Zurbarán: un rituale figurativo); 9. Le modalità e il segreto (Chiromanzia di Michelangelo); 10. La traduzione infrasemiotica (Picazquez, ovvero: chi è l’autore de Las Meninas?); 11. Traduzione intersemiotica e sinestesia (Musica e pittura).

Versioni e acquisto

  • Edizione cartacea

    pp. 192 isbn: 9788888242637

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  • Edizione digitale

    pp. 192 isbn: 9788861841024

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